Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Gare truccate e ombre sul voto
Verifiche sul servizio riscossione tributi del Comune di Bari, un dirigente indagato
Sono dieci le persone indagate nell’inchiesta avviata dalla Procura di Bari che sta suscitando grandi reazioni anche a livello politico. Le indagini sono concentrate sulle gare per le attività di supporto del servizio di riscossione tributi del Comune di Bari, ma anche di Irccs Castellana Grotte e Giovanni Paolo II per l’affidamento di servizi di prenotazione telefonica, cup e ticket. Tra gli indagati ci sono l’assessore regionale Alfonso Pisicchio e il fratello Enzo. La Procura ipotizza uno scambio tra assunzioni e voti.
BARI Il nome più in vista, il primo ad emergere dal fascicolo dell’ampia inchiesta per corruzione, truffa e concussione della Procura di Bari, è quello dell’assessore regionale all’Urbanistica, Alfonso Pisicchio. Accanto al suo nome poi, quello di suo fratello Enzo. Secondo quanto emerso dagli accertamenti del nucleo di polizia economico-finanziaria, l’assessore, intenzionato a ricandidarsi con il governatore uscente Michele Emiliano nella lista “Senso civicoUn nuovo ulivo”, tramite suo fratello si sarebbe adoperato per favorire l’assunzione di persone di sua conoscenza presso società baresi, aggiudicatarie di rilevanti appalti di servizi o beneficiarie di contributi pubblici. Favori dunque in cambio della promessa del sostegno elettorale in vista delle prossime elezioni regionali.
I riflettori degli investigatori sono puntati su una gara indetta dal Comune di Bari per l’affidamento delle attività di supporto alla gestione e riscossione dei tributi locali e un’altra dagli Irccs Saverio de Bellis di Castellana Grotte e Giovanni Paolo II di Bari per l’affidamento dei servizi di prenotazione telefonica, cup e ticket. I dettagli dell’inchiesta affiorano dal decreto di perquisizione della guardia di finanza. Secondo l’accusa Enzo Pisicchio si sarebbe interessato all’assunzione di personale nelle due società Plus Innovation Srl e Golem Plus Srl dell’imprenditore barese Giovanni Riefoli, co-indagato, vincitrici ad aprile e ad agosto 2019 delle due gare. Dopo l’aggiudicazione, l’imprenditore avrebbe assunto personale indicato da Enzo Pisicchio su segnalazione del fratello Alfonso, per gli inquirenti in cambio di sostegno elettorale. Tra gli assunti c’è anche la moglie di un dirigente comunale, Francesco Catanese, coindagato, rup della procedura di gara indetta dal Comune di Bari.
Un altro filone investigativo riguarda l’apertura di false polizze fideiussorie. Queste sarebbero state create dal consulente finanziario di Monopoli, Cosimo Napoletano, a vantaggio di alcuni imprenditori. Con l’aiuto di un altro indagato, il funzionario regionale, Vincenzo Rinaldi, sarebbe poi stato più facile ottenere autorizzazioni per l’esercizio di attività economiche e ingenti contributi pubblici. Nel triennio 2018/2020, gli imprenditori che hanno fatto ricorso alle polizze false avrebbero percepito illecitamente contributi regionali a fondo perduto, a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr 2014/2020), per oltre 50 milioni di euro.
Gli altri indagati - a vario titolo - in questa delicata doppia indagine della Procura sono l’assicuratrice di Castellana Grotte Grazia Palmitessa, il geologo barese Vincenzo Iannuzzi, l’imprenditore padovano Diego De Fecondo, la barese Giacoma Punzo. La Finanza ha eseguito 16 perquisizioni domiciliari e nelle sedi di aziende. Le perquisizioni che avrebbero interessato, oltre alla segreteria politica di Pisicchio, anche alcune sedi di società partecipate della Regione Puglia come Aeroporti di Puglia, PugliaSviluppo, InnovaPuglia e Irccs De Bellis di Castellana, le sedi del movimento politico “Iniziativa democratica”, dell’associazione “Bari al centro”. Agli atti dell’inchiesta c’è un finanziamento sospetto da tre milioni di euro concesso da Puglia Sviluppo alla società Nir Srl di Diego de Fecondo. A questa procedura si sarebbero interessati Enzo Pisicchio e Giacoma Punzo «con la promessa di assunzione di personale da loro indicato». «Il meccanismo fraudolento non è un caso isolato - scrive la Procura poiché vi sono elementi per ipotizzare che sia stato ripetuto anche in favore di altre imprese».
I reati A vario titolo nei due filoni sono contestati i reati di corruzione, concussione e truffa