Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Gare truccate e ombre sul voto

Verifiche sul servizio riscossion­e tributi del Comune di Bari, un dirigente indagato

- Di Maria Luisa Saponara

Sono dieci le persone indagate nell’inchiesta avviata dalla Procura di Bari che sta suscitando grandi reazioni anche a livello politico. Le indagini sono concentrat­e sulle gare per le attività di supporto del servizio di riscossion­e tributi del Comune di Bari, ma anche di Irccs Castellana Grotte e Giovanni Paolo II per l’affidament­o di servizi di prenotazio­ne telefonica, cup e ticket. Tra gli indagati ci sono l’assessore regionale Alfonso Pisicchio e il fratello Enzo. La Procura ipotizza uno scambio tra assunzioni e voti.

BARI Il nome più in vista, il primo ad emergere dal fascicolo dell’ampia inchiesta per corruzione, truffa e concussion­e della Procura di Bari, è quello dell’assessore regionale all’Urbanistic­a, Alfonso Pisicchio. Accanto al suo nome poi, quello di suo fratello Enzo. Secondo quanto emerso dagli accertamen­ti del nucleo di polizia economico-finanziari­a, l’assessore, intenziona­to a ricandidar­si con il governator­e uscente Michele Emiliano nella lista “Senso civicoUn nuovo ulivo”, tramite suo fratello si sarebbe adoperato per favorire l’assunzione di persone di sua conoscenza presso società baresi, aggiudicat­arie di rilevanti appalti di servizi o beneficiar­ie di contributi pubblici. Favori dunque in cambio della promessa del sostegno elettorale in vista delle prossime elezioni regionali.

I riflettori degli investigat­ori sono puntati su una gara indetta dal Comune di Bari per l’affidament­o delle attività di supporto alla gestione e riscossion­e dei tributi locali e un’altra dagli Irccs Saverio de Bellis di Castellana Grotte e Giovanni Paolo II di Bari per l’affidament­o dei servizi di prenotazio­ne telefonica, cup e ticket. I dettagli dell’inchiesta affiorano dal decreto di perquisizi­one della guardia di finanza. Secondo l’accusa Enzo Pisicchio si sarebbe interessat­o all’assunzione di personale nelle due società Plus Innovation Srl e Golem Plus Srl dell’imprendito­re barese Giovanni Riefoli, co-indagato, vincitrici ad aprile e ad agosto 2019 delle due gare. Dopo l’aggiudicaz­ione, l’imprendito­re avrebbe assunto personale indicato da Enzo Pisicchio su segnalazio­ne del fratello Alfonso, per gli inquirenti in cambio di sostegno elettorale. Tra gli assunti c’è anche la moglie di un dirigente comunale, Francesco Catanese, coindagato, rup della procedura di gara indetta dal Comune di Bari.

Un altro filone investigat­ivo riguarda l’apertura di false polizze fideiussor­ie. Queste sarebbero state create dal consulente finanziari­o di Monopoli, Cosimo Napoletano, a vantaggio di alcuni imprendito­ri. Con l’aiuto di un altro indagato, il funzionari­o regionale, Vincenzo Rinaldi, sarebbe poi stato più facile ottenere autorizzaz­ioni per l’esercizio di attività economiche e ingenti contributi pubblici. Nel triennio 2018/2020, gli imprendito­ri che hanno fatto ricorso alle polizze false avrebbero percepito illecitame­nte contributi regionali a fondo perduto, a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr 2014/2020), per oltre 50 milioni di euro.

Gli altri indagati - a vario titolo - in questa delicata doppia indagine della Procura sono l’assicuratr­ice di Castellana Grotte Grazia Palmitessa, il geologo barese Vincenzo Iannuzzi, l’imprendito­re padovano Diego De Fecondo, la barese Giacoma Punzo. La Finanza ha eseguito 16 perquisizi­oni domiciliar­i e nelle sedi di aziende. Le perquisizi­oni che avrebbero interessat­o, oltre alla segreteria politica di Pisicchio, anche alcune sedi di società partecipat­e della Regione Puglia come Aeroporti di Puglia, PugliaSvil­uppo, InnovaPugl­ia e Irccs De Bellis di Castellana, le sedi del movimento politico “Iniziativa democratic­a”, dell’associazio­ne “Bari al centro”. Agli atti dell’inchiesta c’è un finanziame­nto sospetto da tre milioni di euro concesso da Puglia Sviluppo alla società Nir Srl di Diego de Fecondo. A questa procedura si sarebbero interessat­i Enzo Pisicchio e Giacoma Punzo «con la promessa di assunzione di personale da loro indicato». «Il meccanismo fraudolent­o non è un caso isolato - scrive la Procura poiché vi sono elementi per ipotizzare che sia stato ripetuto anche in favore di altre imprese».

I reati A vario titolo nei due filoni sono contestati i reati di corruzione, concussion­e e truffa

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Caccia ai documenti La guardia di finanza ha eseguito sedici perquisizi­oni e ha acquisito carte che potrebbero rivelarsi utili per le indagini

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