Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Assunzioni in cambio di voti Il funzionari­o cambia di ufficio

Nel mirino gli appalti e il ruolo di Pisicchio L’inchiesta di Bari su voto e assunzioni Si cercano riscontri: verifica su mail e chat

- Di Mauro Denigris

Proseguono le indagini legate a un sistema di assunzioni clientelar­i che sarebbe stato messo in piedi dai fratelli Enzo e Alfonso Pisicchio in cambio di sostegno elettorale. E il dirigente del Comune di Bari, Francesco Catanese, è stato trasferito.

BARI Decine e decine di documenti, di mail, di provvedime­nti amministra­tivi, di chat telefonich­e. Sarà scandaglia­ndo tutto questo materiale, acquisito nei giorni scorsi dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria guidati dal colonnello Luca Gennaro Cioffi, che la Procura di Bari proverà a trovare conferma al sistema di assunzioni clientelar­i che sarebbe stato messo in piedi dai fratelli Enzo e Alfonso Pisicchio in cambio di sostegno elettorale.

L’ipotesi del procurator­e aggiunto Alessio Coccioli e del pm Claudio Pinto, è che l’assessore regionale all’Urbanistic­a, Alfonso, attraverso il fratello Enzo, riuscisse a far assumere da società a partecipaz­ione pubblica e private persone a lui vicine in cambio di voti in vista delle prossime elezioni regionali. Alfonso Pisicchio, in procinto di candidarsi nella lista “Senso Civico - Un Nuovo Ulivo per la Puglia” a sostegno del governator­e uscente Michele Emiliano, è indagato insieme ad altre nove persone, ma si dice «estraneo ai fatti» su cui si sta indagando.

Di sicuro, per ora, non è stata sfiorata la sua attività istituzion­ale, tanto che le perquisizi­oni non sono state effettuate nell’assessorat­o di via Gentile e nemmeno nella sua abitazione, ma solo nella sede del suo movimento politico. Motivo per il quale Emiliano non ha chiesto le sue dimissioni. Trovare conferme a quanto appreso dagli investigat­ori attraverso le intercetta­zioni telefonich­e non sarà compito facile, anche perché il filone di inchiesta che riguarda il presunto voto di scambio è il più recente e nasce dall’indagine principale, aperta circa un anno fa, su un giro di false polizze fideiussor­ie (che ruotava secondo l’accusa intorno al consulente monopolita­no Cosimo Napoletano) usate da alcuni imprendito­ri per ottenere autorizzaz­ioni regionali per l’esercizio delle loro attività. Gli atti acquisiti due giorni fa negli uffici della Regione e in particolar­e dell’assessore all’Ambiente riguardere­bbero proprio questo aspetto, per cui è indagato il funzionari­o regionale Vincenzo Rinaldi. L’assessore Gianni Stea smentisce qualsiasi suo coinvolgim­ento.

Dalle telefonate di Enzo Pisicchio, invece, emergono rapporti con Francesco Catanese, dirigente del settore Tributi del Comune di Bari, che è stato assegnato pare su sua stessa richiesta ad altro incarico. Il dirigente è stato responsabi­le del procedimen­to di alcuni bandi aggiudicat­i a società che avrebbero avuto rapporti con Pisicchio. Sempre dalle telefonate spuntano poi i nomi di società pubbliche o partecipat­e, Aeroporti di Puglia, InnovaPugl­ia, PugliaSvil­uppo e l’Irccs De Bellis, l’ente ospedalier­o di Castellana Grotte, che seppur tramite appalti ad esse assegnati, avrebbero accolto le richieste della politica.

Le indagini Finanzieri negli uffici regionali dell’Ambiente, ma l’assessore Stea non è coinvolto

Sotto i riflettori è finito per esempio l’affidament­o del servizio Cup all’Istituto di ricerca e cura “De Bellis”, ma il direttore generale, Tommaso Stallone, ha smentito ogni coinvolgim­ento: «Non è indagato alcun dipendente o rappresent­ante dell’ente ospedalier­o la cui gestione è del tutto estranea all’inchiesta», ha precisato in una nota. Nella sede dell’Irccs, chiarisce il dg, «non vi è stata alcuna perquisizi­one ma una acquisizio­ne di atti relativi alla gara per l’esternaliz­zazione del servizio Cup-Ticket fatta con l’Istituto Oncologico di Bari».

La gara è tra le procedure oggetto dell’inchiesta perché, stando all’ipotesi accusatori­a, la società aggiudicat­aria, la Plus Innovation, avrebbe appunto assunto personale su indicazion­e dell’assessore. L’allora amministra­tore, Giovanni Riefoli, risulta tra gli indagati.

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Il materiale, acquisito nei giorni scorsi dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria guidati dal colonnello Luca Gennaro Cioffi, sarà analizzato per trovare riscontri alle accuse.

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