Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’ambulanza sbaglia strada Muore d’infarto

Vernole, stroncata da un infarto. Il navigatore ha depistato l’ambulanza

- Di Claudio Tadicini

Il 118, tradito dal navigatore, arriva troppo tardi. Una donna di Vernole, infermiera di 54 anni, è morta di infarto in attesa dell’ambulanza.

LECCE Muore in casa in attesa dei soccorrito­ri che, tratti in inganno dal navigatore satellitar­e, raggiungon­o un indirizzo sbagliato, attendendo per oltre un’ora davanti ad un’abitazione disabitata. Un’assurda tragedia, costata la vita ad un’infermiera residente nel Leccese, sulla quale la procura salentina ha avviato un’inchiesta - al momento a carico di ignoti - per accertare se la disgrazia poteva essere evitata. La vittima è la cinquantaq­uattrenne Antonella De Giorgi, di Vernole, infermiera in una clinica privata di Lecce, deceduta nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi a causa di un probabile infarto, rivelatosi putroppo fatale.

A contribuir­e al triste epilogo della vicenda, come detto, potrebbe essere stato un caso di omonimia fra due vie l’una a Vernole e l’altra ad Acaya, una delle frazioni del comune salentino - entrambe intitolate al poeta italiano Giosuè Carducci, che avrebbe depistato i sanitari che avevano ricevuto la richiesta d’aiuto da parte della donna, colta da un improvviso malore.

Tutto ha avuto inizio poco prima delle 2, quando la sfortunata infermiera - che viveva da sola - ha contattato la guardia medica, per richiedere il suo intervento poiché non si sentiva bene. La macchina dei soccorsi si è subito attivata, ma il destino beffardo le ha voltato le spalle, perché il medico - dopo avere impostato la via sul navigatore satellitar­e sarebbe stato condotto da tutt’altra parte. Sempre in via Carducci, ma nella frazione vernolese, a qualche chilometro di distanza. Raggiunto l’indirizzo indicato, però, la guardia medica si è trovata davanti ad un’abitazione col cancello chiuso. E senza nessuno all’interno. Il medico avrebbe quindi tentato di ricontatta­re l’infermiera che aveva chiesto il suo aiuto, ma senza ricevere alcuna risposta, per poi contattare anche il 118 e richiedere il loro supporloro to. Soltanto dopo oltre un’ora ed un’inutile attesa davanti ad una casa disabitata, grazie all’intervento dei carabinier­i si è riusciti a risalire all’intestatar­ia del numero di telefono da cui era partita la chiamata di soccorso e, dunque, al reale indirizzo da cui era stato sollecitat­o l’intervento dei medici. Non ad Acaya bensì a Vernole. Ma era troppo tardi: al arrivo, infatti, la donna è stata trovata riversa nel bagno di casa, ormai priva di vita.

Per fare luce sulla morte dell’infermiera, il pubblico ministero Francesca Miglietta ha aperto un’indagine, disponendo l’autopsia sulla salma della donna. Il magistrato, inoltre, ha disposto il sequestro del cellulare della vittima, per accertare a che ora abbia effettuato la prima chiamata e quanto tempo sia trascorso prima dell’arrivo dei soccorsi. Da capire anche perché il navigatore satellitar­e abbia condotto i sanitari in un posto sbagliato. In attesa degli sviluppi dell’indagine, resta l’amarezza per una tragedia assurda.

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Un’ambulanza del 118 di Lecce
 ??  ?? La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta sulla morte di una donna di 54 anni. Il 118 e la guardia medica hanno sbagliato indirizzo e il ritardo sarebbe stato fatale
La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta sulla morte di una donna di 54 anni. Il 118 e la guardia medica hanno sbagliato indirizzo e il ritardo sarebbe stato fatale

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