Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Assunzioni e voti Si cercano i file con le fideiussioni
Già domani passato al setaccio il pc del consulente finanziario di Monopoli figura chiave dell’intera vicenda
Gli inquirenti passeranno al setaccio il pc del consulente finanziario Cosimo Napoletano, figura chiave dell’inchiesta della Procura di Bari nella quale è indagato anche l’assessore regionale Pisicchio.
La prossima settimana
BARI potrebbe essere decisiva per capire come si svilupperà l’inchiesta sul presunto voto di scambio che vede coinvolto l’assessore regionale all’Urbanistica Alfonso Pisicchio. Lunedì comincerà l’analisi dell’imponente materiale informatico sequestrato o acquisito dai finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Bari negli scorsi giorni negli uffici e nelle abitazioni delle dieci persone indagate, oltre che nelle sedi di alcune società e di alcuni assessorati della Regione Puglia.
Il procuratore aggiunto Alessio Coccioli e il sostituto procuratore Claudio Pinto daranno incarico a un pool di tecnici di scandagliare migliaia di mail, chat e documenti per trovare conferma alle ipotesi investigative. Nel mirino, in particolare, le numerose polizze fideiussorie trovate sul computer del consulente finanziario Cosimo Napoletano, intorno al quale ruoterebbe una grossa fetta dell’intera vicenda. Nella sua abitazione di Monopoli gli uomini delle Fiamme Gialle hanno recuperato, più che materiale cartaceo, centinaia di file che potrebbero confermare, o smentire, almeno una parte delle ipotesi accusatorie. E che attesterebbero un business di diversi milioni di euro, forse anche più dei 50 di contributi regionali ottenuti in maniera poco chiara dalle società coinvolte.
I filoni dell’inchiesta, infatti, sono due: il primo è legato alle presunte assunzioni clientelari in cambio di voti, per i quali sono indagati l’assessore Pisicchio (pronto a candidarsi alle elezioni di settembre nella lista «Senso Civico-Un Nuovo Ulivo per la Puglia») e suo fratello Enzo. Il secondo filone, intrecciato parzialmente al primo, è relativo alle autorizzazioni rilasciate ad imprese private, soprattutto del settore delle cave, per ottenere finanziamenti comunitari o agevolazioni sulla base di false polizze fideiussorie presentate a funzionari regionali (tra gli indagati c’è infatti il funzionario
Vincenzo Rinaldi).
Al centro di questo sistema, come detto, il monopolitano Cosimo Napoletano, difeso dallo studio Sardano. Proprio indagando su questi aspetti, attraverso alcune intercettazioni, i finanzieri sarebbero arrivati ai Pisicchio. Prima ad Enzo, che avrebbe avuto rapporti professionali con Napoletano
e poi ad Alfonso. Enzo sarebbe stato una sorta di trait d’union anche con i dipendenti pubblici, che poi rilasciavano le autorizzazioni o gestivano gare d’appalto. Le società, in cambio dei «favori», avrebbero poi concesso posti di lavoro sulla base di segnalazioni arrivate dai politici (circostanza smentita da Pisicchio). Gli inquirenti vogliono poi capire l’eventuale legame fra alcune società partecipate (si fanno i nomi di Aeroporti di Puglia, InnovaPuglia, PugliaSviluppo), e alcune di queste aziende private che avrebbero ottenuto appalti o contratti. E’ il caso per esempio di un finanziamento sospetto da tre milioni di euro concesso da Puglia Sviluppo alla società Nir Srl di Diego de Fecondo. O degli appalti per l’affidamento dei servizi di cup e ticket dell’Istituto di ricerca e cura «De Bellis» di Castellana, ottenuto dalle società Plus Innovation, all’epoca amministrata dall’imprenditore Giovanni Riefoli che risulta tra gli indagati. Un meccanismo che, secondo la Procura, «non sarebbe un caso isolato».
L’ipotesi Si cerca il legame fra alcune società partecipate e altre aziende private che avrebbero ottenuto appalti o contratti