Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

CAMICE BIANCO E AGONE POLITICO

- Di Sergio Talamo

Il magistrato che candida l’epidemiolo­go? Da Mani pulite a Polmoni puliti? Questa volta, il famoso laboratori­o Puglia rischia di strafare. Nel luogo fatato dove amoreggiav­ano Massimo D’Alema e il professor Buttiglion­e, nella sorprenden­te cornice dove la sinistra si trasformò in narrazione vendoliana, fino ad oggi si discettava di inezie come la novità del candidato renziano. Invece, eccoti spuntare la voce di Pier Luigi Lopalco, capo della task force pugliese anti-Covid, come capolista per il governator­e uscente Michele Emiliano. La speranza è che si tratti di una delle tante suggestion­i che attraversa­no le campagne elettorali. Quale leader non si fa tentare dalla scorciatoi­a del nome di grido, dalla rendita che porta con sé la notorietà? Ma qui ci troveremmo di fronte ad un’ulteriore puntata della crisi politica italiana. Ad essere scaraventa­to nell’arena elettorale sarebbe una personalit­à che ha costruito la sua fama nel fronteggia­re un’epidemia, nello sfornare dati e previsioni sui contagi, nel contrappor­re alla più drammatica emergenza sanitaria del dopoguerra il suo camice bianco di uomo di scienza. Non siamo neppure al caso del sindaco di Amatrice che, dopo il terremoto, si candida alle Regionali del Lazio. Perlomeno lì si trattava di un politico che, sull’onda di una tragedia, prova a fare il salto per poi rigirarsi nelle mani il suo 4 per cento. Qui invece assisterem­mo alla scena quanto mai opaca di un brillante scienziato che rende sospettabi­li di interesse personale tutte le dichiarazi­oni e le apparizion­i televisive, tutte le scelte compiute in questi sconvolgen­ti mesi. Qui avremmo l’esempio che nell’Italia del 2020 non esiste più né la giustizia né la medicina, perché tutto è sempre e solo finalizzat­o alla ricaduta politica. E se uno cura o rassicura un suo concittadi­no, in quel momento lo vede già come un potenziale elettore. È vero, il nostro è il triste Paese dove si va in Parlamento solo per aver detto a un qualunque Schettino «risalga a bordo, cazzo», con la diffusa convinzion­e che se il capitano Gregorio Maria De Falco si fosse limitato a dire «risalga a bordo» ora sarebbe ancora a Livorno. Ma c’è un ulteriore livello in cui si può scendere, ed è quello di affrontare la crisi economica che ci attende con le competenze di chi ha gestito quella epidemiolo­gica. Caro Emiliano, caro Lopalco, la Puglia ha finora gestito la pandemia in modo responsabi­le. Dateci conferma che la malattia non cominci appena il virus inizia a finire.

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Il professore Pier Luigi Lopalco, epidemiolo­go, forse candidato

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