Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Torre Quetta la gestione va al Comune

Il Tar di Bari boccia il ricorso della società Il Veliero dopo l’interditti­va antimafia disposta dalla prefettura Il sindaco Decaro: «Garantirem­o l’accesso ma non sarà possibile erogare i servizi accessori come il bar»

- Fatiguso

Sarà il Comune di Bari a gestire la spiaggia di Torre Quetta e non più la società Il Veliero, per il pericolo di infiltrazi­oni mafiose nella gestione dell’attività. Il Tar ha bocciato il ricorso della società. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro: «La legalità non si baratta, faremo in modo di rendere fruibile la spiaggia».

BARI Alla fine la decisione del Tar pare abbia spiazzato anche il Comune di Bari che nelle ultime ore aveva messo in conto di perdere. Ma i giudici amministra­tivi hanno stabilito che la gestione della spiaggia di Torre Quetta deve ritornare nelle mani dell’amministra­zione locale bocciando così il ricorso della società «Il Veliero». Un provvedime­nto, quest’ultimo, che inevitabil­mente riporterà la questione dinnanzi al Consiglio di Stato. Almeno è questa la posizione dei legali della parte soccombent­e (Felice Eugenio Lorusso, Saverio Sticchi Damiani e Francesco Biga) che evidenzian­o come esistano parecchi aspetti anomali. Soprattutt­o non convince la tempistica interditti­va antimafia iniziata a novembre con mail tra prefettura e Comune per poi concluders­i il 25 maggio pochi giorni dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva affidato la spiaggia al «Il Veliero» fino a settembre.

Tuttavia, il Tar dà seguito alla relazione della Prefettura che parla di pericolo di infiltrazi­one mafiosa nella gestione della spiaggia di Torre Quetta e del bar della più centrale «Pane e pomodoro», secondo i provvedime­nti deriva dalla co-gestione di fatto dell’impresa da parte di Orlando Malanga, dipendente part time e cognato della titolare (quest’ultimo è stato colto da malore dopo la sentenza). Malanga è ritenuto - nel provvedime­nto della Prefettura condiviso dai giudici del Tar, che hanno confermato in fase cautelare i presuppost­i dell’interditti­va antimafia e della conseguent­e revoca delle concession­i comunali - «contiguo, soggiacent­e prima e compiacent­e poi, di lunga data alla criminalit­à organizzat­a», oltre ad essere imparentat­o con la famiglia mafiosa barese dei Campanale. A suo carico «si registra, oltre a una serie di condanne penali - riporta l’ordinanza del Tar -, il coinvolgim­ento dagli anni

Novanta al 2017 in numerose operazioni di polizia nei confronti di gruppi della criminalit­à organizzat­a locale» relative a droga, estorsioni e al controllo illegale di bar e parcheggi dello stadio San Nicola. Secondo i giudici «la prognosi di pericolo di infiltrazi­one criminale può e deve essere desunta da indici sintomatic­i valutati nel loro significat­o complessiv­o» e il suo «venir meno non può essere dedotto dal trascorrer­e del tempo in sé». «Nel caso di specie - prosegue l’ordinanza del Tar - sembrano emergere attuali e concreti indizi gravi, precisi e concordant­i del pericolo che la criminalit­à organizzat­a possa ingerirsi nell’impresa ricorrente per il tramite di Orlando Malanga». Per i legali della società, invece, non esisterebb­ero condanne e i fatti sarebbero legati a vicende prevalente­mente degli anni sino al 2004.

La conseguenz­a di tale decisione? Almeno per tutta l’estate i baresi potranno accedere alla struttura, ma non avranno servizi commercial­i:

ovvero bar, punto ristoro, ombrelloni e sdraio. Sarà garantita solo la pulizia esterna e i servizi igienici. Il Comune, infatti, provvederà a riprendere in possesso l’area dopo aver riconsegna­to il materiale depositato nel lido, ma non potrà concludere in tempo l’iter per riaffidare il servizio a un nuovo soggetto. Così l’obiettivo, se non ci saranno ricorsi, è effettuare una nuova gara d’appalto per la prossima stagione.

Antonio Decaro, sindaco di Bari, spiega: «L’ordinanza sancisce la correttezz­a dell’operato del Comune. Purtroppo la stagione 2020 di Torre Quetta è ormai compromess­a. Questo è un grande rammarico per noi, che per primi abbiamo voluto investire su quell’area, e per la città che oggi teme di perderla. Ma non si può barattare la legalità per nessuna ragione al mondo». Poi conclude: «Il Comune già in queste ore sta lavorando per salvare il salvabile in una stagione già compromess­a dall’epidemia. L’obiettivo è di poter garantire da subito la libera fruizione della spiaggia pubblica consapevol­i che non sarà possibile erogare i servizi accessori. Da questo momento parte una nuova sfida per l’amministra­zione e per la città per far tornare a vivere quello spazio come lo abbiamo conosciuto in questi anni».

Decaro Non si può barattare la legalità per nessuna ragione

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 ??  ?? Il luogo Un’immagine della spiaggia di Torre Quetta presa d’assalto dai baresi nell’estate del 2019. Ospitò anche la movida barese
Il luogo Un’immagine della spiaggia di Torre Quetta presa d’assalto dai baresi nell’estate del 2019. Ospitò anche la movida barese
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