Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il modello europeo e le nostre chianche

- di Luigi Cazzato

Ci risiamo. Dopo le bici anche i monopattin­i elettrici rischiano di fare la stessa fine: traslati, si direbbe nella città che trafugò in terra straniera le reliquie del Santo di Smirne. Battuta a parte, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, è amareggiat­o dall’ennesimo atto di mancanza di civismo, come insegnereb­bero sociologi stranieri che hanno studiato il Sud. Il giorno dopo la loro messa a disposizio­ne, alcuni monopattin­i erano già stati trafugati. Ecco allora che il primo cittadino sui social supplica la città non ancora «europea, moderna, pulita, civile» a diventare tale.

Anche qui, ci risiamo. Come a dire che non siamo né europei, né moderni, né civili. I meridional­i sono il negativo di un modello che sta sempre e comunque altrove.

Eppure tanta bella strada è stata fatta. Ricordiamo la città post-rogo Petruzzell­i? Quando agli incroci era un duello fra chi accelerava prima e gli scippi uno spettacolo di strada? Ora Bari è città turistica. Chi l’avrebbe detto a quel tempo, quando i turisti a malapena scendevano dalle navi per paura di essere derubati? Chi l’avrebbe detto che si sarebbe tornati nella Città Vecchia senza mettere la borsa a tracolla e al sicuro sotto il cappotto? È vero bisogna migliorare, ma cosa? Sicurament­e bisogna imparare che i beni apparentem­ente non nostri, pubblici, sono di tutti.

Quindi anche nostri. E disimparar­e che il lindo spazio individual­e o famigliare non deve necessaria­mente diventare sporco brutto e cattivo non appena si varca la soglia di casa. Eppure sembra che, per esempio, proprio a Bari Vecchia questo spazio extrasogli­a esista perché si pulisce anche fuori casa. Insomma, le chianche sono lucidate manco fossero il pavimento di un salotto borghese. Forse, si può ripartire da qui? Da questo modello, senza scomodare i paradigmi europei della civiltà moderna? Non è questione di Europa o modernità (anche l’Europa o la modernità sanno essere incivili quando vogliono). Ma forse di ritrovare qualcosa che possediamo e abbiamo smarrito: il senso di comunità e di appartenen­za a un luogo, che dovremmo sentire appunto nostro. Ricordiamo­ci poi che il malcostume del «popolo italico», ladro di biciclette, è fatalmente legato al malcostume di quella classe dirigente che sperpera le risorse pubbliche. Ma Bari, dicevamo, ha fatto molta bella strada. Ne deve fare ancora altra. Ma, per cortesia sindaco, non guardiamo alle solite latitudini. È vero, per Bodini nostra madre era l’Europa ma scrisse anche che il Sud ci fu padre.

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