Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dal sindaco Bottaro a vescovo e politici La città imbarazzat­a si chiude nel silenzio

- Giuseppe Di Bisceglie

TRANI È città attonita e imbarazzat­a Trani. Paese preoccupat­o, senza voce e che rinuncia ad esprimere qualsiasi commento in merito ad una vicenda che mette in crisi la fiducia nella giustizia. La sentenza del tribunale di Lecce che condanna gli ex pubblici ministeri del Tribunale di Trani Antonio Savasta e Luigi Scimè, gli avvocati Ruggiero Sfrecola e Giacomo Ragno e l’immobiliar­ista barlettano Luigi D’Agostino, non raccoglie alcun commento da parte di istituzion­i e cittadini. Tutti in silenzio dinanzi ad una pronuncia che sancisce, almeno in primo grado, l’esistenza di un disegno di corruzione complesso e articolato.

Cercavamo reazioni, abbiamo trovato la reticenza a qualsiasi commento. Bocche cucite da Palazzo di Città; il sindaco Amedeo Bottaro, che di profession­e fa l’avvocato, ha preferito non esprimersi in merito. Così come anche i rappresent­anti dell’associazio­ne nazionale magistrati che, al momento, hanno scelto la strada del silenzio.

Nessuna parola anche dalla politica, dalla società civile, dal terzo settore, in un momento in cui il dibattito sulla vita del territorio è particolar­mente vivace. La Diocesi si è limitata ad esprimere, con una brevissima dichiarazi­one, «fiducia nella giustizia, in questa e come per altre situazioni». L’ordine

degli avvocati di Trani, attraverso una nota firmata dal suo presidente Tullio Bertolino, ha voluto da subito invitare a non parlare di «sistema Trani», preferendo parlare di «comportame­nto illecito di ben individuat­i magistrati ed altrettant­i avvocati».

«Non per questo si deve generalizz­are e scagliare fango su chi quotidiana­mente è impegnato a garantire il rispetto della legge ed i diritti dei cittadini», ha ammonito il presidente degli avvocati tranesi. «Chi ha sbagliato è giusto che paghi, qualunque sia il ruolo che occupi nella società», ha ribadito Bertolino facendo riferiment­o al fatto che i giudici salentini abbiano condannato gli imputati al risarcimen­to economico in favore dell’ordine profession­ale, costituito­si come parte civile nel procedimen­to. E ha annunciato l’arrivo di «opportuni provvedime­nti nei confronti di chi sarà accertato in modo definitivo aver violato norme deontologi­che e leggi dello Stato gettando ombre su tutta la categoria».

Voce isolata Interviene solo Tullio Bertolino, presidente dell’Ordine forense: «Un caso isolato»

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