Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Strage dei treni, la Puglia non dimentica «Si poteva evitare, vogliamo la verità»

Il 12 luglio 2016 lo scontro di due convogli sul binario unico Andria-Corato provocò 23 morti e 51 feriti Vincenzo Tedone, papà di una giovane vittima: «Mio figlio Francesco era appena tornato dal Giappone»

- Giuseppe Di Bisceglie

BARI Al chilometro 51 della strada ferrata della ferrovia Bari Nord oggi i lavori per la costruzion­e di un secondo binario sono in fase di conclusion­e. Le traversine sulle quali sono scritti i nomi delle 23 vittime del tragico schianto tra treni avvenuto in quel posto, sono intatte. La forza del sole e delle intemperie è riuscita soltanto a sbiadire le scritte ma non il ricordo di quel drammatico incidente che ha reciso l’esistenza di innocenti viaggiator­i e lavoratori della Bari Nord e cambiato per sempre la vita di tante famiglie. Un disastro di immani dimensioni che ha trasformat­o una semplice giornata di metà estate in una data funesta da commemorar­e.

Oggi ricorre il quarto anniversar­io del disastro ferroviari­o della tratta a binario unico Andria-Corato. Alle 11.07, come ogni anno dal 12 luglio 2016 i familiari delle 23 vittime raggiunger­anno il luogo dell’incidente per un momento di raccoglime­nto, per ricordare con un fiore quel terribile momento. Per chi crede non mancherà il conforto della preghiera. «Ascolterem­o anche quest’anno il frinire delle cicale», riflette Vincenzo Tedone, papà di Francesco Ludovico, una delle vittime più giovani di quel disastro. Un suono struggente che accompagnò i disperati momenti dei soccorsi, immediatam­ente dopo lo schianto, in una giornata afosa e torrida. Francesco Ludovico Tedone era su quel treno, di ritorno da Andria. Era tornato appena due giorni prima dal Giappone dopo un anno di intercultu­ra a Oita e fremeva per raccontare la sua esperienza ai docenti dell’istituto industrial­e che frequentav­a nella città federician­a. Mente vivace, grande sognatore, Francesco voleva importare il metodo giapponese nella sua Corato; far crescere il paese in cui viveva seguendo i criteri di efficienza che lo avevano colpito dell’estremo oriente. Oggi le sue idee continuano a vivere nell’opera dei suoi amici e dei suoi familiari che hanno istituito una associazio­ne a lui intitolata. Ogni anno, il 12 luglio, a Corato, si celebra il «Komorebi», un evento che vede la

Vincenzo Tedone Ascolterò anche quest’anno il frinire delle cicale

Continua a vivere con noi ogni giorno e lo onoreremo sempre

presenza di giovani artisti e musicisti che vogliono, proprio come Francesco, inseguire i propri sogni.

«Noi vogliamo continuare a consumare le suole delle scarpe con lui perché Francesco continua a vivere con noi ogni giorno, lo onoriamo ogni qualvolta che ci mettiamo in gioco e che seguiamo i nostri ideali», dice sua sorella Tiziana. «Per chi ha vissuto il nostro dramma, la parola felicità ormai appartiene al passato», dice papà Vincenzo Tedone. «Siamo arrabbiati perché pochi giorni fa abbiamo scoperto che per ben 146 volte si è rischiato l’incidente. È evidente che si sapeva che prima o poi qualcosa di grave sarebbe successo», commenta. Il riferiment­o è ad alcune dichiarazi­oni emerse nel processo. Frasi successiva­mente «smentite» e chiarite dal controesam­e dei consulenti della Procura. Di sogni, sui treni che si sono scontrati il 12 luglio del 2016, ce n’erano una infinità. Anche quelli del giovanissi­mo Antonio Summo «studente, trombettis­ta, sognatore» al quale Ruvo di Puglia ha intitolato il Parco della Musica. Oggi i suoi amici e la sua famiglia lo ricorderan­no con un concerto, con la musica alla quale Antonio aveva votato la sua giovane vita.

Per chi ha vissuto la nostra tragedia, la felicità appartiene al passato

 ??  ?? L’immagine tragica scattata dall’alto dello scontro tra i due treni avvenuta nel 2016 tra Andria e Corato.
Francesco Ludovico Tedone, lo studente appena rientrato dal Giappone, tra le 23 vittime del disastro ferroviari­o di quattro anni fa.
Un momento dei funerali delle vittime, una pagina dolorosa della storia di Puglia.
L’ex ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, due anni fa alla cerimonia per ricordare i morti, mentre abbraccia tenerament­e la madre di una delle vittime del disastro. Ogni anno i parenti ricordano i loro cari morti sui treni.
L’immagine tragica scattata dall’alto dello scontro tra i due treni avvenuta nel 2016 tra Andria e Corato. Francesco Ludovico Tedone, lo studente appena rientrato dal Giappone, tra le 23 vittime del disastro ferroviari­o di quattro anni fa. Un momento dei funerali delle vittime, una pagina dolorosa della storia di Puglia. L’ex ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, due anni fa alla cerimonia per ricordare i morti, mentre abbraccia tenerament­e la madre di una delle vittime del disastro. Ogni anno i parenti ricordano i loro cari morti sui treni.
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