Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IL VOTO, IL VIRUS E I SOLITI SOSPETTI
Covid, movida, turno elettorale: un intreccio che rischia di suscitare allarme, soprattutto a Bari. Perché i contagi aumentano, già oltre 400, perché la voglia di normalità ha fatto dimenticare che il virus è tra noi, che il cigno nero non è stato ancora sbiancato. Ma certo rivedere il sindaco di Bari circolare per la città, come faceva ripetutamente nei giorni bui della pandemia, ha fatto ripiombare i baresi in quello che sembra una sorta di viaggio nel passato. Bui, tragici, fatti di contagi, di vittime e anche di lesione di alcuni diritti fondamentali sui quali si è divisa la repubblica dei costituzionalisti.
Decaro, in queste ore, appare giustamente preoccupato, usa toni più pacati, più misurati, invita alla cautela, alla responsabilità. Sembra avere dismesso gli abiti di sceriffo, in alcuni casi eccessivi, a difesa della propria fortezza che ne avevano fatto un’icona nazionale. Siamo lontani da una seconda ondata - così dicono gli officianti della repubblica dei virologi - ed è opportuno alzare la guardia, senza però suscitare allarmismi. Non a caso, l’incontro con gli operatori della movida barese si è concluso con un “volemose bene”, anche se il rischio di ordinanze restrittive (chiudere prima di notte, forse perché il virus va a nanna tardi?) sembra dietro l’angolo. Ma la questione è che il tutto avviene alla vigilia del voto. Che vedrà migliaia di baresi mettersi in coda per scegliere il presidente della Regione, il proprio consigliere di fiducia, schierarsi sul referendum relativo al taglio dei parlamentari.
Le notizie di questi giorni non sembrano un buon viatico per invogliare i cittadini a recarsi alle urne. Sì, perché sul voto incombe la grande incognita dell’affluenza, di un astensionismo che potrebbe far sballare le previsioni e porre in crisi anche i più affermati sondaggisti. Le modalità di voto dovranno essere molto rispettose dei protocolli antivirus: la mascherina è il meno, ma poi, distanziamento fisico, code non oceaniche, guanti e altro. Un labirinto che potrebbe mettere a dura prova anche le migliori virtù civiche dei cittadini. L’astensionismo, come dimostra il trend degli ultimi anni, è in costante aumento. Non è difficile prevedere che, soprattutto tra la popolazione più avanti con l’età, possa prevalere la cautela. E disertare, quindi, il voto. Un rischio che pare stia suscitando incubi, soprattutto dei partiti che hanno una più alta percentuale di elettori tra la popolazione anziana, dando voce al partito del sospetto. Ma la classica domanda, «a chi giova?» , appartiene ai complottisti di ogni risma. Sia di destra, sia di sinistra.