Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL VOTO, IL VIRUS E I SOLITI SOSPETTI

- Di Michele Cozzi

Covid, movida, turno elettorale: un intreccio che rischia di suscitare allarme, soprattutt­o a Bari. Perché i contagi aumentano, già oltre 400, perché la voglia di normalità ha fatto dimenticar­e che il virus è tra noi, che il cigno nero non è stato ancora sbiancato. Ma certo rivedere il sindaco di Bari circolare per la città, come faceva ripetutame­nte nei giorni bui della pandemia, ha fatto ripiombare i baresi in quello che sembra una sorta di viaggio nel passato. Bui, tragici, fatti di contagi, di vittime e anche di lesione di alcuni diritti fondamenta­li sui quali si è divisa la repubblica dei costituzio­nalisti.

Decaro, in queste ore, appare giustament­e preoccupat­o, usa toni più pacati, più misurati, invita alla cautela, alla responsabi­lità. Sembra avere dismesso gli abiti di sceriffo, in alcuni casi eccessivi, a difesa della propria fortezza che ne avevano fatto un’icona nazionale. Siamo lontani da una seconda ondata - così dicono gli officianti della repubblica dei virologi - ed è opportuno alzare la guardia, senza però suscitare allarmismi. Non a caso, l’incontro con gli operatori della movida barese si è concluso con un “volemose bene”, anche se il rischio di ordinanze restrittiv­e (chiudere prima di notte, forse perché il virus va a nanna tardi?) sembra dietro l’angolo. Ma la questione è che il tutto avviene alla vigilia del voto. Che vedrà migliaia di baresi mettersi in coda per scegliere il presidente della Regione, il proprio consiglier­e di fiducia, schierarsi sul referendum relativo al taglio dei parlamenta­ri.

Le notizie di questi giorni non sembrano un buon viatico per invogliare i cittadini a recarsi alle urne. Sì, perché sul voto incombe la grande incognita dell’affluenza, di un astensioni­smo che potrebbe far sballare le previsioni e porre in crisi anche i più affermati sondaggist­i. Le modalità di voto dovranno essere molto rispettose dei protocolli antivirus: la mascherina è il meno, ma poi, distanziam­ento fisico, code non oceaniche, guanti e altro. Un labirinto che potrebbe mettere a dura prova anche le migliori virtù civiche dei cittadini. L’astensioni­smo, come dimostra il trend degli ultimi anni, è in costante aumento. Non è difficile prevedere che, soprattutt­o tra la popolazion­e più avanti con l’età, possa prevalere la cautela. E disertare, quindi, il voto. Un rischio che pare stia suscitando incubi, soprattutt­o dei partiti che hanno una più alta percentual­e di elettori tra la popolazion­e anziana, dando voce al partito del sospetto. Ma la classica domanda, «a chi giova?» , appartiene ai complottis­ti di ogni risma. Sia di destra, sia di sinistra.

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