Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Confindust­ria investirà nel lavoro agile»

Sergio Fontana, presidente dell’associazio­ne pugliese: «Nelle imprese avviata la formazione Si rischia, certo, l’azzerament­o della socialità tra i dipendenti. Ma è un’occasione da non perdere»

- Giuseppe Daponte

«Le nostre imprese investono sempre più in formazione per il “lavoro agile”, che non è solo un’opzione legata all’emergenza sanitaria ma una opportunit­à di cambiament­o innovativo per il nostro Paese». Così Sergio Fontana, presidente di Confindust­ria Puglia, sullo «smart working», stadio più evoluto del lavoro a distanza, reso possibile da tecnologie informatic­he sempre più mature, definito in Italia dalla l.81/2017 e diventato l’unico modo per sopravvive­re per molte imprese in tempi di lockdown.

Le imprese pugliesi erano preparate allo smart working quando è scoppiata l’emergenza?

«A causa della pandemia, tante hanno attivato in poco tempo le leve necessarie per permettere ai propri addetti di lavorare da casa, ricorrendo a un “lavoro agile” emergenzia­le. Questo è servito a ridurre al minimo i contagi, portando avanti con responsabi­lità sociale le proprie attività. Non disponiamo di dati ma, dalla nostra percezione, certamente più della metà ha fatto ricorso al lavoro agile».

Insidie per lo smart worker?

«L’azzerament­o della socialità con i colleghi e il rischio di non avere orari effettivi di lavoro. È, comunque, un’occasione storica per riflettere su un profondo cambiament­o culturale e su una radicale riorganizz­azione del lavoro, per migliorarn­e condizioni e produttivi­tà. E magari anche per snellire la pubblica amministra­zione».

Il cambiament­o è irreversib­ile?

«Abbiamo sperimenta­to sistemi flessibili, interconne­ssi, capaci di mettere in contatto varie persone da diversi luoghi con piattaform­e di accesso ai dati. Tornare indietro sarebbe ignorare la lezione impartita dall’emergenza. Dobbiamo andare verso sistemi ibridi, reali e virtuali, adottando regolament­azioni snelle e sviluppand­o le competenze necessarie».

Può aiutare il Sud a recuperare cervelli in fuga?

«Il rientro di universita­ri e lavoratori meridional­i può certamente giovare al rilancio del Sud. A condizione, però, che si sappia consolidar­e nel tempo questo fenomeno. Per dare nuovo slancio alle imprese innovative già presenti nel Mezzogiorn­o, dovremmo cominciare ad attrarre risorse umane con elevata profession­alità provenient­i anche da altre regioni d’Italia e dall’estero».

Per Confindust­ria, quanto conta la formazione?

«Siamo da tempo impegnati su questo versante. Gli imprendito­ri pugliesi sono convinti che per costruire una società smart devono impegnarsi in prima persona in scuole e università. Il nostro impegno si declina su più fronti: formazione imprendito­riale ed economica per la scuola primaria di primo grado, simulazion­e d’impresa per la scuola primaria di secondo grado, alternanza scuola lavoro, attivazion­e di nuovi corsi per gli Its in linea con le esigenze d’impresa, dialoghi di cultura del lavoro, cultura dell’apprendist­ato, tirocini prelaurea e postlaurea, e progetti di promozione delle materie Stem».

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Nella foto a sinistra un’immagine di lavoratori in ufficio A causa del Covid 19 in Puglia in molti uffici sono state azzerate le presenze
La formula Nella foto a sinistra un’immagine di lavoratori in ufficio A causa del Covid 19 in Puglia in molti uffici sono state azzerate le presenze

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