Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La coppia di «Lacci» infelice a modo suo in un film senza rabbia

- Di E. Augusto e D. Fasano

Lacci come legami familiari soffocanti o sono quelli delle scarpe che il protagonis­ta ha difficoltà ad annodare a riprova della sua inadeguate­zza alla vita»

Tratto da un libro di Starnone che è un buon narratore, in proprio e per interposta persona (Elena Ferrante?) è la storia di una famiglia nell’arco di 40 anni. La famiglia di Aldo e Vanda è infelice a modo suo. Lui, Locascio, scrittore in tv narciso e anaffettiv­o con i figli, un uomo senza qualità, si innamora di Livia, più giovane e succosa (si può dire? O è un epiteto sessista?). Vanda lo caccia di casa di impeto; e poi se ne pente. Vanda è interpreta­ta da una Rohrwacher inibita e quasi asessuata, con il mito della famiglia borghese e i suoi stereotipi (il bagno ai figli, tutti insieme davanti alla tv e nel lettone). Il marito è un complement­o formale della sua idealizzaz­ione. Non si capisce se lo ama. Certo non lo desidera. Dopo qualche anno di separazion­e, per iniziativa di Livia, che così si salva, Aldo comunque torna a casa.

Trent’anni dopo Aldo è passato - come interprete - da Luigi Lo Cascio a Silvio Orlando, e ci perde. Vanda dalla Rohrwacher a Laura Morante ( Bianca per sempre) e ci guadagna. I figli se ne sono andati. Il solito gatto lenisce le solitudini. Incombono i ricordi, attraverso i frequenti flashback, e i rancori rappresi. Le vite che sono state e quelle che potevano essere. Le «stesse cose (che) ritornano» avanti e indietro nel tempo. Lunghi silenzi coniugali «faticosame­nte conquistat­i» e rivendicat­i.

Infine i figli che seppellisc­ono il passato nella vecchia e soffocante casa familiare messa a soqquadro e in cui, in un diluvio di libri e ninnoli spunta una misteriosa scatola magica (come quella del cinese in Bella di giorno?) in cui sono conservate foto osé di Livia.

Giovanna Mezzogiorn­o è la figlia dei nostri tempi, che sentenzia, a suggello del film, che «i figli non si devono fare». Poi i titoli di coda sulle note di Lasciati baciare col Letkiss delle Kessler, un tocco vintage.

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