Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il dolore di Foggia Muore il tabaccaio che reagì alla rapina

Non ce l’ha fatta il tabaccaio Francesco Traiano Fu aggredito per appena 70 euro

- Di Luca Pernice

Dopo 23 giorni di agonia Francesco Traiano non ce l’ha fatta. Il 38enne titolare di un bar-tabacchi è morto dopo aver reagito ed essere rimasto ferito nel tentativo di rapina alla sua attività. Il sindaco Landella ha invocato l’arresto degli assassini. La gente di Foggia ha portato fiori e messaggi di cordoglio mista a rabbia davanti al bar (foto Cautillo).

FOGGIA Non ce l’ha fatta Francesco Traiano, il 38enne titolare del bar-tabacchi «Gocce di caffè» di Foggia ferito gravemente il 17 settembre scorso durante una rapina alla sua attività commercial­e. Ucciso da quattro balordi per un bottino di quasi 70 euro. Il cuore di Francesco ha smesso di battere nella tarda mattinata di ieri, nonostante i tanti tentativi dei medici di strapparlo alla morte.

Traiano, ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di rianimazio­ne del Policlinic­o Riuniti, era giunto in ospedale con gravi lesioni cerebrali e le sue condizioni era apparse immediatam­ente disperate. I familiari e gli amici di Francesco avevano sperato in un miracolo. Che non c’è stato.

Il pomeriggio del 17 settembre scorso Traiano era nel suo bar-tabacchi in via Guido Dorso, nei pressi dello stadio di calcio. quando, tre persone - con il volto coperto - sono entrate nella rivendita. Una è rimasta sull’uscio del locale mentre due si sono dirette verso di lui minacciand­olo. Secondo la ricostruzi­one degli investigat­ori il 38enne ha tentato di reagire. Ci sarebbe stata una colluttazi­one con uno dei due rapinatori che avrebbe colpito Traiano alla tempia sinistra, all’altezza dell’occhio con un coltello o un taglierino. L’uomo avrebbe inseguito i rapinatori sin fuori al locale dove è caduto. I tre rapinatori sono poi fuggiti con una Fiat Punto, condotta da una quarta persona e con il bottino del colpo: quasi 70 euro. Ventitrè giorni è durata l’agonia di Francesco Traiano e quella della sua famiglia colpita anni fa da un altro grave lutto. Sua sorella, Giovanna Traiano, fu assassinat­a il 21 febbraio del 2003, dall’ex marito Gianluca Matera con un colpo di pistola mentre si trovava nella canonica della parrocchia Beata Maria Vergine di Foggia.

Sul fronte delle indagini gli investigat­ori sono alla ricerca dei quattro rapinatori, la cui posizione dopo la morte di Traiano, si è aggravata ulteriorme­nte. Quattro giovani che, stando ad alcune indiscrezi­oni, parlavano con forte accento foggiano. La notizia della morte di Francesco ha lasciato sgomento la città che, già quel 17 settembre, si era stretta intorno alla sua famiglia. Qualcuno nel primo pomeriggio ha deposto un mazzo di fiori bianchi davanti alla saracinesc­a del bar-tabacchi, teatro della tragedia.

In serata diversi giovani hanno portato fuori e lumini davanti al bar-tabacchi di via Dorso, fermandosi in preghiera e raccoglime­nto. Pochi quelli che hanno voluto parlare. «Cosa le devo dire – ha detto una ragazza -. Tutti lo conoscevan­o qui per la sua gentilezza e cordialità. Spero solo che prendano al più presto quelle persone e li lascino marcire in galera». Rattristat­o anche il sindaco Franco Landella che ha indetto il lutto cittadino nel giorno in cui saranno celebrate le esequie. «È una notizia – dice il sindaco – che ha portato sgomento in tutta la città. Non è possibile morire così. Francesco, come tanti altri foggiani, aveva fatto sacrifici, anche in questo periodo così difficile, per mandare avanti la sua attività. Sono convinto che gli inquirenti assicurera­nno presto alla giustizia queste persone che offendono la città e i suoi cittadini onesti».

Franco Landella Non si può morire così, siamo tutti sotto choc

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La rabbia La manifestaz­ione silenziosa di protesta davanti al bar tabaccheri­a di Foggia
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