Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Giovinazzo e il Gargano tinti di rosa Il Giro d’Italia concede il bis

Oggi si corre la seconda tappa pugliese da Giovinazzo a Vieste La storia di Michele Primaro, italo-australian­o dell’Education First «A 11 anni emigrai con i miei genitori, ritorno grazie al ciclismo»

- Di Pasquale Caputi

Giro d’Italia, giro delle emozioni. Storie da raccontare. Ma anche da vivere profondame­nte. Orgogliosa­mente. La storia di Michele Primaro, meccanico del team Education First Pro Cycling, è una di quelle che lascia il segno, che soprattutt­o rende l’idea di un’esperienza di vita, prima ancora che sportiva. Primaro è infatti originario di Molfetta, città che sarà toccata oggi dalla tappa che partirà da Giovinazzo e, dopo 200 chilometri, arriverà a Vieste. Per chi, da oltre 30 anni, è lontano dagli affetti e dalla «sua» terra, non può essere una sensazione comune.

«Avevo 11 anni – racconta Michele – e la mia famiglia partì da Molfetta in direzione Adelaide, in Australia. Mio padre era barbiere, anche molto apprezzato, la città mi è rimasta nel cuore». Primaro ha un compito importante nell’economia della sua squadra. Se ci sono problemi alla bici, forature, inconvenie­nti, lui è uno di quelli che dall’ammiraglia si catapulta in soccorso ai suoi, per evitare che perda tanto, troppo terreno. Un team internazio­nale, quello dela

Education First, una società americana ma con corridori provenient­i da varie parti del globo.

«Grazie a questo lavoro – prosegue – ho assistito tantissimi ciclisti e conosciuto 60 Paesi». Mai però gli era capitato di incrociare la città che gli ha dato i natali.

«Ogni tanto ci passo – dice ancora – Ci sono stato tre settimane fa per salutare i parenti. Ma questa volta è diverso: non sarò turista, ma ci tornerò come lavoratore». Come dire, un battito diverso di cuore. È il passato lontano respirato accanto al rumore delle due ruote.Tanti i ricordi vividi che congiungon­o Molfetta a Michele Primaro, a partire dalla festa patronale della Madonna dei Martiri, con la nota sagra a mare e una devozione che abbatte ogni confine. Ma anche le passeggiat­e nei pressi del faro, a due passi dallo scenario speciale del porto.

«L’odore del mare, il sapore dei panzerotti, l’accento molfettese – racconta – sono cose indelebili. Così come le urla di chi vende pesce o verdura per strada o al mercato». Una cantilena romantica e tipica, un segno particolar­e nella carta d’identità di chi si sente molfettese a prescinder­e. Sembra ieri quel 30 settembre del 1980, quando la famiglia decise di lasciare gli affetti per dare a lui, ai suoi tre fratelli e alle sue cinque sorelle, un futuro migliore. Ma il cordone ombelicale che lo lega a Molfetta non si è minimament­e reciso.

«Più passa il tempo – sono le sue parole – più mi informo sulla mia terra e più mi viene voglia di viverla per periodi più lunghi». Di certo il passaggio odierno non sarà lungo: qualche minuto in tarda mattinata, poco dopo la partenza da Giovinazzo, ma la sensazione che lo scorrere dell’orologio sarà decisament­e meno vorticoso di quello delle emozioni. «Passare da Molfetta durante il Giro – conclude – mi farà venire la pelle d’oca e non vedo l’ora che accada. È la mia casa, è il posto di cui ho fatto innamorare anche mio figlio. Ha 21 anni, gliel’ho fatta conoscere e visitare. La porta nel cuore anche lui».

E allora, spazio ai sentimenti, che ieri sera hanno anche avuto un’accelerazi­one. L’associazio­ne Molfettesi nel mondo ha infatti donato a Michele una foto della città vista dall’alto e alcune t-shirt per sentirla anche più vicina. Praticamen­te addosso. Perché puoi anche girare il mondo, ma se arrivi a due passi da casa, c’è solo da perdere il fiato e rendere eterno un chilometro. Un minuto. Un istante.

Michele Primaro Ero piccolo ma non ho mai dimenticat­o le origini

Mio padre era barbiere anche apprezzato La città mi è rimasta nel cuore

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Il Giro ieri a Brindisi (foto LaPresse)
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● Da Matera a Brindisi, ieri nella prima tappa in terra pugliese ha vinto ancora una volta Arnaud Demere (foto a destra). È stata per il francese la seconda vittoria
La vicenda ● Da Matera a Brindisi, ieri nella prima tappa in terra pugliese ha vinto ancora una volta Arnaud Demere (foto a destra). È stata per il francese la seconda vittoria
 ??  ?? Brindisi L’arrivo dei ciclisti lungo lo stradone che porta al traguardo
Brindisi L’arrivo dei ciclisti lungo lo stradone che porta al traguardo
 ??  ?? Taranto Il passaggio del gruppo di ciclisti nel centro cittadino
Taranto Il passaggio del gruppo di ciclisti nel centro cittadino
 ??  ?? Matera La partenza della carovana rosa dalla città dei Sassi
Matera La partenza della carovana rosa dalla città dei Sassi
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● La tappa ha toccato anche Taranto dove ieri, con un cartello ironico (foto sopra), ha posto l’accento sulla copertura delle buche stradali per la corsa rosa
consecutiv­a ● La tappa ha toccato anche Taranto dove ieri, con un cartello ironico (foto sopra), ha posto l’accento sulla copertura delle buche stradali per la corsa rosa
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