Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sabbiolino, il vero eroe delle due Germanie
Mathias Rust aveva solo 19 anni quando il 28 maggio del 1987 atterrò con un Cessna sulla piazza Rossa di Mosca. C’era ancora la guerra fredda. Partito da Amburgo, il giovane aviatore tedesco si era appena reso protagonista di un gesto di pace passato alla storia. Pare che quel volo gliel’avesse ispirato una delle tante imprese di un pupazzo alto 22 centimetri molto famoso nella Germania divisa: un supereroe socialista chiamato Sandmännchen, Sabbiolino. Ogni sera, durante il carosello della tv di Stato della Ddr, mandava a letto i bimbi spargendo, per l’appunto, una sabbiolina magica.
Guidava sempre un mezzo diverso. Poteva arrivare su una Wartburg, l’automobile orgoglio della Germania Orientale, oppure su un razzo, reduce da una missione spaziale. Se ne andava in giro per il cosmo e per il mondo. E gli poteva succedere di atterrare con un jet dalle parti del Cremlino, come accadde in una puntata che probabilmente accese la fantasia del giovane Rust e le spie d’allarme della Stasi, messa in imbarazzo da Sabbiolino in un’altra occasione. Il piccolo elfo col pizzetto e il cappello appuntito aveva viaggiato su una Mongolfiera. Davvero sconveniente, visto che un’intera famiglia poco prima era volata oltre il Muro di Berlino con un pallone aerostatico fatto in casa. Meglio non rievocare l’episodio. E, infatti, arrivò la censura.
Ma Sandmännchen non era famoso solo nella Ddr. Aveva conquistato i telespettatori dell’Ovest, che un loro Sabbiolino l’avevano avuto. La sua fortuna, però, era durata poco. Nulla aveva potuto contro il più famoso cugino della Ddr, come si racconta nel libro La Repubblica di Sabbiolino. Ddr…ma non troppo! (edizione Albatros). Lo ha scritto Francesco Pietro Cristino, giornalista di Mola di Bari che a 11 anni già conduceva programmi per ragazzi a Radio
Mola International e oggi, dopo essere stato anche collaboratore dell’emittente radiofonica multilingue Funkhaus Europa del servizio pubblico tedesco Ard-Wdr, è vicecaporedattore della redazione Interni del Tg1.
«Sabbolino entrò nelle case dei bimbi tedesco-orientali la sera del 22 novembre 1959», scrive Cristino. Erano passati dieci anni dalla fondazione della Ddr, che avrebbe retto altri trent’anni. La Germania Orientale stava per scomparire, ma la fortuna di Sandmännchen sarebbe continuata anche dopo la riunificazione. Ed è attraverso le avventure di questo superstite positivo, utilizzato come lente d’ingrandimento sul socialismo reale, che Cristino ripercorre la precaria parabola della Ddr, sino al giorno della caduta del Muro, iniziata il 9 novembre 1989. Cristino fissa un’ora precisa. Sono le 18.52. Il governo ha annunciato un regolamento transitorio per i viaggi all’estero dei tedeschi orientali. E il corrispondente dell’Ansa, Riccardo Ehrman, in conferenza stampa chiede al portavoce Günter Schabowski: «Da quando entreranno in vigore le nuove regole?». «Da subito» risponde Schabowski. «Il Muro è caduto», titola l’Ansa. Sabbiolino sta per mandare i bimbi a nanna. Ma ora i loro sogni potranno (forse) diventare realtà.