Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Masseria Palombara a Oria In tavola sapori tipici e veraci
Qui tutto è autentico e verace, e le pietre narrano storie millenarie. Ci troviamo nella Masseria Palombara di Angelo Lippolis, a pochi chilometri da Oria, dove il comfort moderno si coniuga perfettamente con il rispettoso recupero del passato. Tra lo charme della spa e l’ampia piscina esterna, tra la suite con giardino privato e l’estivo cinema all’aperto. Mentre attraverso il passaggio segreto di un’antica cisterna si entra in un altro mondo, e cioè in un piccolo ma prezioso sito archeologico, con i resti di una strada romana, una centenaria torre colombaia, e una chiesa basiliana ipogea. Il tutto condito con gli appassionanti racconti del padrone di casa, che con legittimo orgoglio mostra agli ospiti i suoi tesori prima di condurli in sala da pranzo (foto 1). E ancora una volta il moderno si fonde con l’antico, il legno grezzo con gli arredi vintage, lo stile rustico con l’eleganza. Con un evidente riflesso nella proposta gastronomica, ad opera di un giovane, affiatato e valente staff di cucina (foto 2), e con il protagonismo dell’orto della masseria, che fornisce le materie prime stagionali.
Dopo l’ironico esordio del panino al nero di seppia con polpo alla griglia (foto 3), stracciatella, capocollo croccante, pomodori secchi e cipolla caramellata, che tuttavia regala sentori concreti e riconoscibili, si passa a due piatti che meritano un viaggio. Dal perfetto equilibrio degli spaghettoni con alici e fiori di zucca su vellutata di ricotta; fino alla standing ovation con cui ci sentiamo in dovere di rendere omaggio al marretto d’agnello con cipolla gratinata al forno e foglie di bietola rossa. In alternativa i delicati fusilloni con cotto e crudo di gamberi, pomodorino giallo e stracciatella; o il robusto filetto di podolica al primitivo di Manduria con confettura di nespole e chips di barbabietola.
La deliziosa chiusura è affidata al sorprendente gelato artigianale alle mandorle biologiche, e la selezione enologica comprende tanto bollicine francesi, quanto etichette regionali di nicchia.