Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Parte la nuova stagione del Piccolo «Sarà un vero atto di resistenza»

Festa per il mezzo secolo di attività. Tre rassegne in cartellone fra ricerca e tradizione popolare

- di Nicola Signorile

Cinquant’anni e non sentirli. Anzi, 54, precisa Nietta Tempesta, l’anima del Piccolo Teatro «Eugenio D’Attoma» di Bari. Mezzo secolo di attività per un pezzo di storia culturale della città, nel cuore del quartiere Carrassi, a pochi metri da un altro presidio culturale come il Cinema Splendor. «Un luogo da sostenere», per l’assessore comunale alla Cultura Ines Pierucci, che ha definito «un atto di resistenza», la nuova stagione del Piccolo al via questa sera dopo la lunga pausa.

Assi, mura, poltrone, non solo di questo è fatto un teatro. Ma di memoria storica, delle generazion­i di baresi che lo hanno vissuto da spettatori e di quei, tanti, artisti che si sono fatti le ossa sul suo palcosceni­co. «Qualità, ricerca e tradizione popolare - chiarisce Stefano D’Attoma, figlio di Nietta, che gestisce insieme alla madre il teatro intitolato al padre Eugenio, regista scomparso nel 1996 - sono da sempre le parole d’ordine della nostra proposta teatrale, presentiam­o oggi un programma definito ma non definitivo, perché potrebbe cambiare in base anche a quello che accadrà nei prossimi mesi».

«Speriamo bene», è l’augurio di Nietta Tempesta, in scena con due spettacoli, un classico come La Sciammergh­e (con il contributo del Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del progetto Custodiamo la cultura in Puglia) a novembre e, durante le festività natalizie, il nuovo allestimen­to Giustizie iè fatte su un fatto di cronaca, entrambi scritti da Eugenio D’Attoma.

Il Piccolo riprende, questa sera alle 20.30, il filo interrotto a marzo con il debutto barese de La Pescatrice di perle di Valeria Simone, uno spaccato introspett­ivo e autobiogra­fico sulla figura di Hanna

Arendt, in scena Marianna De Pinto. È il primo atto della rassegna Intorno alla luce che proseguirà a novembre con

Sonata a Kreutzer della compagnia Malalingua e con La vita al tempo dell’apocalisse, diario di un attore in quarantena di e con Otto Mercante.

Altre due rassegne completano il programma, Altroteatr­o e Linguamadr­e, dedicata a rappresent­azioni sceniche e musicali che traggono origine dal dialetto barese. Il 17 e 18 ottobre, La gabbia der pipino, di e con Antonio Minnelli, accompagna il pubblico, possibilme­nte adulto, in un excursus storico licenzioso attraverso i versi ironici e amorosi, erotici o villani di Catullo, Baudelaire, dell’Aretino e del Belli. Il laboratori­o Dal foglio al palco ha dato vita allo spettacolo Sono persone sullo sbarco dei 20mila albanesi a bordo della Vlora nel 1991 che sarà dedicato alla famiglia dell’ex sindaco dell’epoca Enrico Dal fino. Il racconto della storia torna in Come un corvo bianco sulla tragedia di Cher no byl di Fabrizio Fasano.

C’è spazio per rilettura di classici della letteratur­a, da La locandiera #2.0 a C’è Checov, fino a La mite da Dostoevski­j di Andrea Cramarossa. Non mancherann­o le commedie con Varietà di Luca Mastrolitt­i e Mary Triggiano,

Tre sull’altalena di Luigi Lunari e Come Bud Spencer e Terence Hill di e con Luigi Biancoli e Maurizio Sarubbi. Mimmo Mongelli porterà in scena

Celestine da Octave Mirbeau mentre Antonella Maddalena sarà protagonis­ta del recital

Cuore tra musica, poesia, prosa e scienze.

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Il palco del Piccolo Teatro di Bari Gli spettacoli riprendono stasera con La pescatrice di perle di Valeria Simone A destra l’attrice barese Nietta Tempesta
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