Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La favola di Alvisi A 17 anni trionfa al Roland Garros
BARI Meno di un’ora e mezza per entrare nella storia del tennis italiano, aggiungendo una ulteriore pagina a quelle gloriose scritte dalle pugliesi Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Nel firmamento del tennis nazionale e internazionale ora c’è anche Eleonora Alvisi, la diciassettenne di Barletta che, in coppia con la bergamasca Lisa Pigato ha vinto il doppio femminile juniores al Roland Garros.
Le due campionesse si sono imposte 7-6 (3) 6-4 sulle russe Maria Bondarenko e Diana Shnaider, coppia testa di serie numero cinque del seeding, conquistando il trofeo di categoria sulla terra rossa di Parigi.È il terzo titolo vinto da tenniste azzurre a Parigi dopo quelli conquistati da Alice Canepa e Giulia Casoni nel 1996 e dalle pugliesi Roberta Vinci e Flavia Pennetta nel 1999.
A diciassette anni, dunque, Eleonora Alvisi aggiunge al suo già ricco palmares una vittoria preziosissima che le apre le porte di una fulgida carriera, sulle orme del suo idolo Flavia Pennetta, che sollevò il medesimo trofeo nel 1999, anche lei a diciassette anni. In una recente intervista, pubblicata sul sito della Federtennis, la giovane campionessa barlettana parlava di Flavia Pennetta come di un esempio da seguire.
«Flavia Pennetta è da sempre il mio idolo. Anche se ha smesso di giocare da un po’ di tempo, ricordo come se fosse ieri il suo modo di stare in campo e il suo tennis da grande campionessa. Il fatto che a me piaccia tanto e siamo nate entrambe in Puglia è una semplice coincidenza perché l’avrei stimata tanto lo stesso», ha rivelato Eleonora nell’intervista.
Un percorso incredibile, quello delle due campionesse Eleonora e Lisa, fatto di vittorie conquistate punto su punto battendo tre delle prime cinque teste di serie e aggiudicandosi la finale dell’ambito torneo. Una vittoria ancor più importante per Eleonora che ha dovuto lavorare duro per superare i due gravi infortuni che l’hanno tenuta ferma per ben nove mesi.
«Un po’ di timore di farmi male quando mi muovo sul campo ce l’ho ancora ma adesso per fortuna la paura è passata quasi del tutto», raccontava soltanto lo scorso gennaio ricordando l’infortuno. Con la paura di rendere vani quei sacrifici che l’hanno portata, ancora bambina, lontano dalla sua casa, dalla sua mamma Maria e dal suo papà Stefano che le ha trasmesso la grande passione per il tennis.
Dopo aver mosso i suoi primi passi a Barletta sotto la guida del maestro Vincenzo Falcone, a soli 13 anni si è infatti trasferita prima a Foligno per lavorare con Sebastian Vazquez e poi a Padova. Un importante trionfo per lo sport pugliese.
Per il tennis bergamasco, invece, è la prima vittoria al Roland Garros. «Sembrava una favola, invece è tutto vero. Per il tennis bergamasco c’è il primo titolo Slam della storia» si legge sul profilo Facebook del Tennis Bergamasco, lì dove Lisa Pigato ha mosso i primi passi. «Una cavalcata incredibile per le due azzurrine, che in Francia non ci dovevano nemmeno andare, e che invece si ritrovano coi loro nomi impressi per sempre nell’albo d’oro di uno Slam».