Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Montanaro avverte: rispettate le regole o si dovrà intervenire
Il direttore del Dipartimento promozione della salute annuncia regole comuni per tutte le scuole pugliesi
Il direttore del Dipartimento promozione della salute, analizza l’evoluzione della pandemia sin dall’ondata di febbraio. E annuncia: «Nelle scuole dalle Tremiti a Santa Maria di Leuca ci saranno regole comuni per gestire i casi positivi».
BARI «Dobbiamo rendere difficile la vita al Covid-19 con l’aiuto dei cittadini. Mascherine, distanziamento sociale e igiene delle mani sono le armi a disposizioni dei pugliesi per la difesa delle nostre comunità. Se dovesse peggiorare la situazione? Spero non accada, ma nel caso andranno gestiti meglio i flussi di persone nei luoghi di aggregazione commerciale e gli accessi a Rsa e centri diurni». Vito Montanaro, direttore del Dipartimento promozione della salute, segue l’evoluzione della pandemia sin dall’ondata di febbraio. Sul suo tavolo giornalmente arrivano le relazioni sullo stato di ospedali, scuole e uffici pubblici. Ma anche i correttivi da mettere in atto per rendere più efficiente la macchina della diagnostica: dai tamponi (450.063 in otto mesi) al sistema del contact tracing.
Direttore Montanaro, il numero dei nuovi contagi in Puglia è in costante aumento. C’è da preoccuparsi?
«Bisogna essere cauti, ma va fatta una considerazione a tratti anche banale: il virus alberga nel corpo degli uomini e si riproduce sfruttando la vicinanza fisica degli individui. Così risulta decisivo il nostro comportamento. Abbiamo a disposizione tre strumenti per bloccare questo meccanismo subdolo di diffusione: mascherine, distanziamento sociale e igiene delle mani».
Fatto questo il virus è sconfitto?
«Non si può sconfiggere il virus nel senso che è impensabile l’azzeramento. Neanche con un ipotetico vaccino sarà possibile eliminarlo. Possiamo invece tenere la situazione sotto controllo riducendo gli indici di diffusione tra la popolazione».
Proprio per questo c’è paura dei numeri. Contagi come quelli dell’ultima settimana in Puglia non si sono verificati neanche nella prima ondata di Covid-19.
«Sono situazione diverse. A febbraio eravamo in presenza di un virus sconosciuto e non avevamo i mezzi per gestire una pandemia (come i dispositivi di protezione individuali, ndr). A marzo, sempre in Puglia, effettuavamo mediamente 1.500 tamponi giornalieri con contagio medio di 150 persone, mentre a ottobre siamo arrivati a 5.200 tamponi per contagi pari a 180. La differenza? Parliamo di un indice (test-positivi) che scende da 10 al 3 per cento. Questo significa che l’attività di screening sta funzionando e il lavoro di controllo sui contatti va ben oltre i dieci livelli di centri concentrici».
Cosa significa?
«Che l’attività di tracciamento va sempre più a fondo andando a spegnere i focolai. A breve saremo in grado di inviare direttamente ai cittadini l’esito dei tamponi utilizzando posta elettronica o sms. Così i laboratori concluderanno l’iter in un giorno».
Numerose scuole sono state interessate dalle chiusure. La situazione è insostenibile?
«Direi proprio di no. Ci sono stati casi, ma rispetto alle migliaia di docenti, studenti e addetti presenti negli istituti l’esito è soddisfacente. Tuttavia, la prossima settimana incontreremo l’ufficio scolastico regionale per stabilire una linea comune».
Ovvero?
«Dalle Tremiti a Santa Maria di Leuca si dovranno utilizzare le stesse regole per quanto riguarda la gestione di casi positivi, casi sospetti e procedure per il rientro a scuola dopo le malattie. Inoltre, stiamo decidendo - tra poche ore arriveranno analisi tecniche delle Asl - quando introdurre il test antigenico che in 12-15 minuti consente di avere indicazioni sulla positività. Vorremmo usarli a scuola come negli ospedali».
A proposito di scuola. Anche in Puglia il problema della diffusione del Covid sembra essere legato alla leggerezza con cui i giovani trattano l’argomento.
«Ai ragazzi va fatto questo discorso: devono capire che non è utile trasgredire alle regole. Se oggi possono fare tante cose, andare in palestra o incontrarsi in altri luoghi, non è detto che valga per sempre. Se non usano le dovute precauzioni è chiaro che ci saranno restrizioni negative anche per loro».
Quali potrebbero essere?
«Andranno gestiti meglio i flussi di persone nei luoghi di aggregazione commerciale e gli accessi a Rsa e centri diurni. Ma credo sinceramente che i pugliesi abbiano chiara la situazione e siano disponibili a collaborare nell’alleanza anti Covid».
Non si batte il virus, neanche con un ipotetico vaccino si potrà eliminare