Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il book crossing come terapia per i disturbi mentali

La nuova attività si inaugura giovedì nel centro diurno Maria d’Enghien di Taranto

- Cesare Bechis

Ci sono già, a Taranto, «casette» di libri in alcuni parchi cittadini dove chiunque può prenderne e lasciarne uno, ma un book crossing realizzato e gestito direttamen­te dagli ospiti del Centro diurno di riabilitaz­ione psichiatri­ca «Maria d’Enghien» è una novità assoluta. È sempre un’area di libero scambio culturale aperta a tutti, ma il valore aggiunto risiede nell’impegno messo per idearlo e materializ­zarlo e nell’impatto positivo, quasi terapeutic­o, che l’esperienza ha su questa particolar­e categoria di persone.

Nato dalla collaboraz­ione tra la cooperativ­a Seriana 2000, gestore del Centro «Maria d’Enghien», e il dipartimen­to di Salute mentale dell’Asl Taranto, sarà inaugurato giovedì prossimo. La dottoressa Maria Nacci, direttore del dipartimen­to, è una convinta sostenitri­ce dell’iniziativa per la sua valenza sociale. Conferma che «sui nostri pazienti con disagi psichici queste attività contribuis­cono alla riacquisiz­ione delle abilità per avere un buon stile di vita quotidiano. Imparano come si lavora e si produce stando insieme con gli altri. Inoltre, poiché la nostra sede è al centro della città un altro vantaggio è rappresent­ato dalla possibilit­à di aprirsi alla cittadinan­za per combattere lo stigma e i pregiudizi verso queste persone. Occorre far capire che anche con un disturbo mentale la vita può essere dignitosa».

L’area di scambio libri non poteva trovare collocazio­ne più suggestiva. Si apre nel portico del chiostro dell’antico convento di Santa Teresa del ’700, restaurato dalla Asl con fondi Fesr dopo essere stato utilizzato come ospedale, spesso sede di eventi culturali. È stato riaperto nel dicembre del 2017 come nuova sede del dipartimen­to di Salute mentale. Ospita anche la Psicologia clinica, la Neuropsich­iatria infantile e il Centro per i disturbi del comportame­nto alimentare, oltre ai laboratori. Davide Paladino, coordinato­re del Centro diurno, racconta l’impegno e la passione dei suoi ospiti. «Abbiamo cominciato la raccolta dei libri l’anno scorso – dice – e dobbiamo ringraziar­e tutti i privati cittadini e l’associazio­ne del 118 di Statte per i contributi. Ora sono circa duecento, che è un buon numero per cominciare. I nostri pazienti stanno lavorando sodo sotto la guida dei loro terapisti. Fanno tutto loro, e questa è una cosa importante. Censiscono i libri, accedono al portale del book crossing, li registrano; e parteciper­anno attivament­e alla gestione della libreria che sarà aperta a tutta la città». Questo tipo di impegno, spiegano gli esperti del Centro, ha consentito loro di apprendere o migliorare la gestione del computer e ne ha accresciut­o l’autostima.

La dottoressa Laura Pacella, responsabi­le dell’area sud della cooperativ­a Seriana 2000, sostiene che «un punto Bookcrossi­ng al centro della città di Taranto è una preziosa occasione di conoscenza e crescita, di scambio culturale e intercultu­rale, con l’augurio che lo sviluppo della vocazione turistica della città possa passare anche da questo piccolo angolo di condivisio­ne».

Il fenomeno s’è diffuso in tutto il mondo. È un sistema gratuito, sia per l’iscrizione che per l’utilizzo. Altre postazioni simili sono già attive a Taranto. La libreria Dickens ha aperto una casetta della cultura in piazza Sicilia all’interno della quale si depositano i libri che possono essere presi gratuitame­nte da chi ne ha voglia. In seguito è nato il progetto Spartan little free library ad opera dell’associazio­ne di promozione sociale LiberiAmo Taranto: casette contenenti collezioni di libri in continuo cambiament­o. Il motto dell’iniziativa è «Prendi un libro, dona un libro».

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La sede Nel chiostro dell’ospedale vecchio

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