Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

UN’INTESA SOLO SUI PROGRAMMI

- Di Silvio Suppa

In attesa che il Consiglio regionale si insedi, prende forma l’idea di un’alleanza di giunta con i Cinque Stelle, e già si vede nella stampa un confronto o un pranzo di Emiliano con Di Maio. Ai meno giovani si accende la memoria di altri pranzi di ieri, che giovarono di certo ai ristorator­i, ma non alla regione e forse nemmeno al Paese. Il nodo da sciogliere in fondo è chiaro: il vento a favore dei Cinque Stelle è diventato uno zefiro primaveril­e. Di riflesso, a molti converrebb­e creare un volto di governo anche nei territori, per questo “movimento” uscito male dal voto regionale, poi confermato dal successivo ballottagg­io nei Comuni.

La ex candidata Laricchia resiste con orgoglio all’idea di un impegno di giunta con Emiliano, suo avversario di sempre, e può essere che la dirigente pentastell­ata non si sia misurata a fondo con la complessit­à della politica. Nel frattempo, non sarebbe un buon segno un’intesa pugliese pilotata da qualcuno di quei cosiddetti “capi”, che adesso si mostrano convergent­i, e domani magari nuovamente si ritrovano in contrasto. Oggi alla Puglia serve un progetto corrispond­ente alle domande dei giovani, delle donne e dei ceti produttivi, cioè un accordo concertato nella logica dello sviluppo e del recupero della democrazia partecipat­a, troppo spesso rimasta fra parentesi. Se i Cinque Stelle accetteran­no di sostenere la nuova giunta di Emiliano, l’intesa dovrà inserirsi in una progettazi­one concreta e divisa per obiettivi urgenti e obiettivi di più lungo respiro.

Le urgenze oggi sono la sanità, al momento divisa da una drammatica alternativ­a: o si cura il Covid, o si curano le altre infermità, che sono molte e spesso gravi. Il nostro sistema va invece riorganizz­ato e finanziato, per diventare spazio della sicurezza universale, ovvero mezzo di prevenzion­e dei mali e di recupero dell’integrità persa. In secondo luogo vi è la necessità di ampliare e di regolarizz­are il lavoro, mettendo nell’angolo il vecchio assistenzi­alismo e facendo dell’impresa il perno di una catena benefica di produzione e di reddito da lavoro. E poi, sempre fra le urgenze, vi è il risanament­o del territorio, cominciand­o dal siderurgic­o tarantino, che va de-carbonizza­to in tempi rapidissim­i e ricondotto ad un rapporto benefico fra industria e salute, fra fabbrica e ambiente. Questi possono essere temi di prove molto ravvicinat­e, sapendo che immediatam­ente dopo bisognerà finalmente costruire un organismo regionale della scienza e degli studi, comprenden­dovi la cura delle campagne e l’allargamen­to del nostro acquedotto, da conservare pubblico e di garanzia dell’utenza.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy