Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Festa in corsia, scatta la sospension­e Un medico positivo

Avviata l’inchiesta disciplina­re al Pediatrico Giovanni XXIII Altri 136 casi e sei morti. Decaro: nuove regole dinanzi ai locali

- Di Vito Fatiguso

C’è un medico contagiato tra i venti partecipan­ti alla festa privata nel pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Tutti negativi i tamponi sugli altri 19. L’azienda sanitaria ha sospeso i venti partecipan­ti (tra medici e infermieri) e invierà gli atti all’autorità giudiziari­a. Nel frattempo ieri in Puglia accertati 136 casi positivi, di cui 114 nel Barese. E le vittime sono state sei.

BARI «Non sarà più come prima e bisogna cambiare le abitudini di vita perché il virus colpisce quando meno te lo aspetti». La frase, un leitmotiv della crisi da Covid-19, sembra essere lo specchio di quello che è successo al Pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove una «festa privata», organizzat­a in un reparto durante l’orario di servizio, ha presentato il conto. Infatti, tra i 20 tra medici e infermieri che vi hanno preso parte è spuntato un positivo gettando nel panico gli «invitati» e un intero ospedale che ha come mission curare la salute dei più piccoli. La persona contagiata, purtroppo, è un medico. «Prosegue da parte della direzione sanitaria l’attività di contact tracing», fa sapere l’azienda ospedalier­a guidata dal direttore generale Giovanni Migliore.

Le verifiche riguardano, come ovvio, anche i pazienti che sono stati a stretto contatto con il medico infettato e si è concentrat­a su tutto il personale del reparto di Ortopedia. Nel complesso sono stati effettuati circa 50 tamponi (tutti negativi tranne il medico che aveva partecipat­o alla «festa»). Il Policlinic­o di Bari, da cui dipende il Pediatrico, ha deciso di sospendere cautelativ­amente il personale coinvolto nella vicenda collocando­lo in isolamento fiduciario. «Gli identifica­ti dalla “control room” sono stati sottoposti a procedimen­to disciplina­re. Acquisita la documentaz­ione fotografic­a diffusa sui social network dai dipendenti, la direzione del Policlinic­o

vuole verificare se, «oltre all’evidente mancato rispetto delle regole di distanziam­ento e corretto utilizzo delle procedure di prevenzion­e e controllo dell’infezione da Covid-19, che ha messo a repentagli­o la sicurezza degli operatori e la continuità delle cure, possa essersi verificata una interruzio­ne di pubblico servizio o altra condotta penalmente rilevante che darebbe luogo ad una responsabi­lità di natura penale, oltre che disciplina­re. La direzione aziendale trasmetter­à quindi gli atti all’autorità giudiziari­a per l’accertamen­to delle responsabi­lità».

A livello complessiv­o la situazione sembra essere sempre più delicata. Il bollettino della Regione, a fronte di un numero limitato di tamponi

Antonio Decaro Dopo un orario fissato non si può più bere e mangiare in piedi

Giovanni Migliore La direzione aziendale trasmetter­à tutti gli atti all’autorità giudiziari­a

(2.433, meno della metà di sabato scorso), indica 136 nuovi casi di positività: 114 in provincia di Bari, 24 nella provincia Bat, 4 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto, (17 casi residenti fuori regione sono stati riclassifi­cati e riattribui­ti). Complessiv­amente i positivi sono poco meno di 4 mila (3.913) di cui 326 i ricoverati. Preoccupa l’andamento dei decessi: nelle ultime 24 ore sono morte sei persone (614 dall’inizio della pandemia).

Intanto, sulle modalità per contrastar­e la diffusione del virus si muovono i sindaci. Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente nazionale dell’Anci, ha chiesto al tavolo Stato-Regioni di modificare le regole di somministr­azione dei prodotti della ristorazio­ne evitando di ridurre gli orari d’apertura. «È meglio lasciare i locali aperti anche all’esterno - afferma Decaro - bloccando invece, da un orario stabilito, la vendita di alimenti e bevande da consumare in prossimità dei locali in piedi. Così si eviterebbe a monte la possibilit­à di creare assembrame­nti e sarebbe più semplice effettuare i controlli. Perché le regole di distanziam­ento nei ristoranti sono già rispettate». Ancora: il sindaco di Bitonto e vicecoordi­natore nazionale di Italia in Comune, Michele Abbaticchi­o, chiede risorse economiche: «Sarebbe il caso di concedere ai comuni i fondi per lo straordina­rio dei vigli urbani per sanzionare chi non si comporta correttame­nte nelle ore notturne della movida. I limiti agli orari di apertura e chiusura degli esercizi commercial­e non risolvono alcun problema». A Barletta, invece, è stop ai bar self service (distributo­ri automatici di bevande e snack): per 30 giorni chiuderann­o dalle 20 alle 6.

Discorso differente per il vaccino antinfluen­zale dove l’obiettivo è fare in fretta: le prime dosi sono andate a ruba. Lo sottolinea l’Asl di Taranto che ha distribuit­o giovedì scorso 50 pezzi a ogni medico di medicina generale: tutto esaurito in una giornata. Oggi toccherà alla provincia di brindisi, mentre per Foggia, Bat, Bari e Lecce non si conosce ancora la data di avvio della distribuzi­one. La Regione, attraverso l’Asl Bari, stazione unica appaltante ha acquistato 2,1 milioni di dosi, di queste 150mila saranno riservate ai farmacisti.

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