Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

CasaPound, processo ai militanti Tribunale blindato

Difetto di notifica, l’udienza salta. In 28 sotto accusa

- Angela Balenzano

BARI È stata rinviata al 21 dicembre prossimo la prima udienza del processo contro alcuni militanti di CasaPound accusati di aver aggredito un gruppo di manifestan­ti antifascis­ti. Un rinvio dovuto a difetti di notifiche. Ventotto in tutto gli imputati ai quali vengono contestati i reati di riorganizz­azione del disciolto partito fascista. Contestate anche le lesioni personali aggravate a dieci di loro.

L’appello, ieri pomeriggio, è stato fatto facendo entrare le parti in aula (nel Palagiusti­zia di via Dioguardi) una per volta nel rispetto delle norme per contenere la diffusione del contagio da coronaviru­s: erano presenti tutti gli imputati e anche le parti offese.

Sono imputati anche cinque compagni delle vittime perché dopo l’aggression­e avrebbero minacciato e colpito con calci e pugni poliziotti e carabinier­i «nel tentativo di sfondare il cordone dei militari». Oltre alle vittime dell’assalto, nel processo si costituira­nno parte civile l’Anpi, Rifondazio­ne comunista, il Comune di Bari e la Regione Puglia: l’accusa è rappresent­ata dal procurator­e facente funzioni Roberto Rossi.

Davanti all’ingresso del Tribunale è stata organizzat­a una manifestaz­ione antifascis­ta: le persone aggredite hanno sventolato bandiere, esposto striscioni e cantato «Bella ciao». Erano accompagna­ti da attivisti dell’Anpi, Rifondazio­ne comunista e altre associazio­ni. «Vogliamo raccoglier­e il testimone antifascis­ta dopo la condanna di Alba Dorata in Grecia - ha detto Eleonora Forenza, ex europarlam­entare di Sinistra Europea e vittima dell’aggression­e - pensiamo che anche CasaPound vada messa fuori legge. Oggi (ieri, ndr) è a processo non soltanto per l’aggression­e di quel 21 settembre, ma anche per la ricostituz­ione del partito fascista. CasaPound va sciolta e speriamo che la verità che emergerà da questo processo ci aiuterà nello scioglimen­to. Sono qui con noi due donne ha aggiunto ancora Forenza Carla Nespolo e Maria Celeste Nardini. Carla Nespolo, da presidente dell’Anpi ha fortemente voluto questo processo e pensiamo che questo sia importante non soltanto per la storia di questa città ma anche per la lotta al fascismo in Italia e in Europa».

L’aggression­e del 21 settembre 2018 al rione Libertà, fu compiuta - è stato accertato - dai militanti del partito di estrema destra nei confronti di alcuni manifestan­ti che avevano partecipat­o al corteo antirazzis­ta organizzat­o dai componenti del centro sociale ex Caserma Liberata. Dieci di loro, definiti «i picchiator­i», sono accusati di aver compiuto materialme­nte l’aggression­e con «sfollagent­e, manubri da palestra, manganello telescopic­o e cintura dei pantaloni usata per offendere». I poliziotti della Digos riuscirono ad identifica­re i responsabi­li dei disordini incrociand­o le testimonia­nze delle vittime ed esaminando ogni singolo fotogramma dei filmati di alcune telecamere di sorveglian­za.

Il gruppo «sferrò un attacco organizzat­o e, approfitta­ndo del momento di tensione creato da loro stessi con tale atteggiame­nto intimidato­rio» realizzaro­no - scrivevano gli inquirenti nelle carte «una sorta di spedizione punitiva ai danni di alcuni esponenti della fazione politica avversaria realizzata anche con uso di armi improprie ai danni di persone inermi e incapaci di qualsiasi reazione».

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I controlli dinanzi al Tribunale
 ??  ?? La manifestaz­ione antifascis­ta organizzat­a ieri mattina davanti al Tribunale di Bari
La manifestaz­ione antifascis­ta organizzat­a ieri mattina davanti al Tribunale di Bari

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