Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il gas entro novembre La Tap apre la valvola

Entro novembre il via al collegamen­to con Snam. Il sindaco protesta

- Claudio Tadicini

LECCE Mancano ancora gli ultimi dettagli, ma ormai il grosso è fatto. Il gas è già nei tubi e a metà novembre è prevista l’apertura della valvola che collegherà il gasdotto Tap (ultimato) all’impianto della Snam Rete Gas (in fase di ultimazion­e), facendo scorrere in Italia e in Europa il gas azero già giunto sulle coste del Salento. A distanza di quasi quattro anni e mezzo dall’inizio dei lavori - avviati a metà maggio 2016 e caratteriz­zati da vibranti proteste ed inchieste giudiziari­e ancora in corso – la realizzazi­one dell’«opera strategica» che porterà per 25 anni il gas naturale dal Mar Caspio è giunta alle sue battute finali.

Lo conferma Tap sul sito: «Il gas naturale è stato introdotto lungo l’intera infrastrut­tura, dal confine greco-turco fino al terminale di ricezione (Prt) di Melendugno». Ora, praticamen­te, bisogna aprire il rubinetto. Nel Salento i lavori di Tap sono sostanzial­mente finiti. Quelli lungo il percorso sono visibili per la mancanza di alberi, mentre il cantiere allestito per la realizzazi­one del micro-tunnel a San Foca è già in fase di smontaggio. A breve il via alla «rinaturali­zzazione» e al ripristino ambientale dell’area dei lavori, con il reimpianto di circa 1800 ulivi, che erano stati espiantati lungo il tragitto terrestre – 8 chilometri - del gasdotto. Di questi ulivi, 400 sono risultati affetti da xylella

Marco Potì Si tratta di un’opera per noi illegittim­a, c’è un processo in corso: continuere­mo la nostra battaglia

Le piante

Previsto anche l’impianto di circa 1.800 ulivi tagliati lungo il tragitto terrestre

A Brindisi

Scontro sul deposito di Edison Amati: «Se c’è, avanti con un’altra proposta»

e sono stati distrutti. L’idea di Tap – che ha già l’ok del Ministero e attende quello dei proprietar­i dei terreni – è quella di sostituirl­i con 400 alberi di una varietà di ulivo resistente al batterio. Il reimpianto (nello stesso punto e con la stessa esposizion­e ai venti) inizierà dal primo novembre, ma dopo nuove analisi per verificare l’eventuale contaminaz­ione da xylella. In corso anche le operazioni di stesura dell’asfalto nell’area del Prt, di colore chiaro come disposto dalla Soprintend­enza, e quelle della nave Bernoulli al largo di San Foca, per ricollocar­e la sabbia tolta dal fondale marino per consentire l’uscita della «talpa», che ha scavato per un chilometro e mezzo – sotto campi e spiaggia - il tratto finale del gasdotto. «Se aprono quella valvola – sbotta il sindaco di Melendugno, Marco Potì – è come se continuass­ero ad eseguire delle procedure ritenute penalmente rilevanti dalla procura di Lecce. Si tratta di un’opera per noi illegittim­a, c’è un processo in corso: continuere­mo la nostra battaglia».

E intanto, sulla proposta di Edison di realizzare un deposito costiero di gas naturale liquefatto a Brindisi, in località Costa Morena, interviene il consiglier­e regionale del Pd Fabiano Amati: «Meno polemiche e avanti con la proposta alternativ­a, se c’è. Chiudiamo la fabbrica dell’inconclude­nza».

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La cartina Il percorso del collegamen­to tra la spiaggia di San Foca e l’Albania

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