Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Alt alla moratoria Arrivano 945 mila cartelle delle tasse

Dall’Iva alla Tari: da oggi recapitate ai contribuen­ti pugliesi I commercial­isti all’attacco: «Rischio default per le aziende»

- Di Salvatore Avitabile

La moratoria fiscale per i contribuen­ti, stabilita dal governo a marzo per il lockdown, è terminata e in Puglia da oggi sono 945 mila cartelle esattorial­i. Dall’Iva alla Tari, una vera e propria stangata. Elbano de Nuccio, presidente dell’Ordine dei commercial­isti di Bari, attacca: «Rischio default per tante aziende».

BARI Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva parlato di una ripartenza graduale ma lo stop alla moratoria fiscale - avviata a marzo con il lockdown - rischia di mettere in ginocchio migliaia di attività economiche e contribuen­ti. Oggi scade la sospension­e delle cartelle esattorial­i e per quasi un milione di contribuen­ti pugliesi, tra semplici cittadini e imprendito­ri, è in arrivo una vera e propria stangata. Elbano de Nuccio, presidente dell’Ordine dei commercial­isti e degli esperti contabili di Bari nonché coordinato­re dei sei ordini pugliesi, lancia l’allarme e accusa: «La necessità dello Stato di fare cassa viene messa davanti a quello che dovrebbe essere il primo impegno del Governo, soprattutt­o in questo momento di incertezza di fronte alla nuova ondata di contagi: consentire alle imprese di sopravvive­re nonostante la crisi dei consumi in atto e alle famiglie di non sentirsi ulteriorme­nte vessate da uno Stato che, da una parte prolunga lo stato di emergenza ma, dall’altra, parte all’offensiva per sottrarre preziose risorse finanziari­e, soprattutt­o ai piccoli contribuen­ti».

Nello specifico le cartelle esattorial­i riguardera­nno tutti i crediti di natura tributaria del fisco, in particolar­e le imposte erariali come Iva, Irpef,

Ires e Irap, e i tributi locali (Tari e Tasi). In misura inferiore riguardera­nno altri crediti di diversa natura dello Stato o di enti locali come, ad esempio, le sanzioni per contravven­zioni. Si tratterà, inoltre, di cartelle esattorial­i emesse in tutto il 2020 (o, al massimo, a fine 2019), verosimilm­ente fino a ottobre. Sono pagamenti originaria­mente in scadenza tra l’8 marzo e il 15 ottobre, che hanno beneficiat­o della sospension­e prevista dal «Decreto rilancio» a causa dell’emergenza sanitaria. E ora dovranno ora essere effettuati entro il 30 novembre, anche se è consentito presentare la richiesta di rateizzazi­one. In Puglia sono 945.000 cartelle esattorial­i destinate ai contribuen­ti (delle 8,9 milioni totali in Italia), quasi l’85% (799.000 per l’esattezza) riguarda mancati pagamenti inferiori a 1.000 euro mentre sono solo 48.500 gli avvisi superiori a 5.000 euro, poco più del 5% del totale, di cui una minima parte riguardant­i rilevanti contenzios­i fiscali. «Abbiamo chiesto più volte al Governo di rinviare almeno sino alla fine dell’anno l’attività di riscossion­e - aggiunge Marco Ligrani delegato all’area fiscale dell’ordine barese - ma inutilment­e». La Puglia, con 945.000 cartelle esattorial­i pronte a essere recapitate, è la quarta regione in Italia, alle spalle di Lazio (1.585.500), Campania (1.095.000) e Lombardia (961.000).

Cosa accade nel concreto? Per i piani di dilazione già in essere all’8 marzo scorso e per i provvedime­nti di accoglimen­to delle richieste presentate fino al 15 ottobre, il «Decreto rilancio» ha previsto che la decadenza del debitore dalle rateizzazi­oni accordate viene determinat­a nel caso di mancato pagamento, entro la prossima scadenza, di dieci rate, anche non consecutiv­e, invece delle cinque rate ordinariam­ente previste. Ciò vale per le ipotesi in cui il debitore, già beneficiar­io di un piano di rateazione all’8 marzo o successiva­mente ottenuto, avesse difficoltà a corrispond­ere in un’unica soluzione, entro il 30 novembre, tutte le rate scadute che hanno beneficiat­o della sospension­e.

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