Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Giunta, squadra pronta I sindaci a Vendola: entra nel nostro partito
E Procacci chiama le civiche per radunarle e offrirle a Conte
La giunta Emiliano potrebbe avere 6 uomini, 4 donne e un’altra donna al vertice del Consiglio (6-4-1). Spunta il nome di Abaterusso come assessore. Davide Carlucci (foto) a Vendola: «Vieni con noi di Italia in Comune».
BARI Grandi manovre sul fronte (frastagliato) della politica. Da un lato arrivano le prime reazioni alla decisione di Nichi Vendola di riaprire il cantiere per un nuovo soggetto della sinistra. Dall’altro si tenta di dare una casa organizzata alle tante liste civiche che hanno sostenuto Michele Emiliano alle Regionali.
Il primo squillo di tromba arriva dal sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, vice coordinatore regionale di Italia in comune. Il cronista lo raggiunge mentre si sta lamentando per l’oscuramento della pagina Facebook dedicata all’Arcipelago delle idee (le Sardine pugliesi che hanno organizzato l’ultimo comizio di Vendola a Bari). «Apprezzo – dice Carlucci – che Nichi e Sinistra italiana vogliano interloquire con altri soggetti per creare una nuova formazione. Da tempo ne stiamo discutendo con loro, con i Verdi e con altre formazioni. Tuttavia se il punto è quello di dare vita ad un nuovo soggetto politico, io dico che c’è già. È Italia in Comune, nato solo due anni fa. Due anni di storia civica. Possiamo farla crescere tutti assieme, ciascuno con le sue idee». Vendola pensa ad un soggetto politico a tutto tondo, non ad una civica. «Ma noi – spiega Carlucci – siamo per definizione un soggetto plurale: quale condizione migliore per discutere e fare radicare le molte idee che stanno a cuore a tutti noi? Se qualcuno pensa sia una questione di poltrone, dico basta retropensieri o moriremo di calcoli». Carlucci offre generosamente il contenitore Italia in Comune per un progetto più largo. Tuttavia va aggiunto che nel movimento fondato dal sindaco di Parma, Pizzarotti, le opzioni sono diverse. In Puglia si ragiona certamente sull’incontro con vendoliani e verdi (ipotesi preponderante). Ma pure dell’ipotesi di interloquire con Azione di Carlo Calenda oppure di incontrare le civiche che potrebbero sostenere il premier Giuseppe Conte, nell’eventualità che egli scelga un soggetto diverso dai 5 Stelle per restare nell’agone della politica.
A questo proposito va registrato con attenzione l’incontro convocato a Bari, lunedì prossimo, da Giovanni Procacci, fidato consigliere di Emiliano e grande orchestratore della sua campagna elettorale. Procacci ha chiesto al Pd e alle altre 14 liste schierate in campagna elettorale di partecipare ad un incontro. Sarebbe il cosiddetto tavolo di centrosinistra. Senonché proprio Procacci nel messaggio inviato a tutti i referenti delle liste parla della discussione su «un coordinamento permanente» (questo è comprensibile) ma pure di «un eventuale soggetto politico condiviso». E questa è una novità per quanto spesso evocata. L’idea è di radunare tutte le civiche, tranne la sinistra che andrebbe altrove, in un unico soggetto. Per farne che cosa? Ovvio: un soggetto politico regionale. Il quale – questo sarebbe nella testa di Procacci – potrebbe essere la base su cui costruire quello che qualcuno chiama «il partito del premier». Tutto da far maturare. Ma se andasse in porto, Emiliano sarebbe coperto da un lato dal Pd e dall’altro dal partito del premier che avrebbe contribuito ad allestire tramite Procacci.
Il cantiere
Grandi manovre dopo la decisione di Vendola di aprire il cantiere per un soggetto di sinistra