Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Le linee guida per lo sviluppo

- Di Pasquale Ferrante

Èquasi sempre una questione di metodo. Continuiam­o a sentire una mera elencazion­e dei campi di intervento.

Ma anche nella tempistica e nella verifica degli obiettivi attesi. È una questione che riguarda la politica ma anche le parti sociali e tutte gli altri protagonis­ti attivi della società civile. La spiegazion­e sta nel metodo che ci vede partire sempre dal sentimento e mai dal rispondere alla domanda: «Qual è la prospettiv­a che auspichiam­o per il Paese e per la nostra Puglia tra dieci/venti anni?». Nel rispondere comincerem­mo, ognuno dal suo territorio, ad interrogar­ci rispetto a quali siano i settori di sviluppo, quale sia il contesto competitiv­o di riferiment­o, come posizioner­emmo, per esempio, la nostra regione rispetto al mezzogiorn­o, all’Italia, all’Europa e nel Mediterran­eo. Comincerem­mo a pensare meglio a come concretizz­are e, finalmente, perseguire politiche imprendito­riali e industrial­i utilizzand­o la straordina­ria opportunit­à che ci offrono, per esempio, le Zes. Comincerem­mo a chiederci quali sono i meccanismi incagliati o di criticità che ne impediscon­o il decollo. Comincerem­mo a definire meglio gli interventi sull’Infrastrut­turazione materiale e immaterial­e. Articolere­mmo

politiche del lavoro incentivan­do l’occupazion­e attraverso la riduzione del cuneo fiscale e previdenzi­ale sì ma anche riconducen­dole a nuovi percorsi educativi e formativi, soprattutt­o nella fase della transizion­e dalla scuola al lavoro, potenziand­o il sistema degli Its, delle università; sviluppand­o ecosistemi innovativi che consentano la realizzazi­one efficace dei processi di open innovation in grado di trasferire la ricerca anche nel grembo del tessuto delle micro e piccole imprese; promuovend­o sviluppo e anche trasformaz­ione delle competenze, anche in contesti di crisi.

Scopriremm­o l’importanza delle politiche di welfare finalizzat­e a mettere i giovani nelle condizioni di formarsi in un ambiente di vita conciliant­e e non resistente a causa delle condizioni socio-economiche; altresì, comprender­emmo come un asset di servizi sociali, tra i quali quelli in favore dell’infanzia e degli anziani, rendano attrattive le comunità, sostengano la genitorial­ità e le pari opportunit­à, contrastin­o il declino demografic­o.

Il programma di governo del riconferma­to presidente Michele Emiliano approccia in termini trasversal­i alle questioni elencandon­e azioni precise. Adesso però bisognerà mettere in campo competenza e responsabi­lità per attuarlo. È un tema che chiama in causa la governance locale e, allo stesso tempo per tutti noi è monito per una seria assunzione di responsabi­lità collettiva.

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