Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Previsti 275 posti letto in più nelle terapia intensive Ma solo 54 sono stati attivati
BARI Sono passati cinque mesi dal decreto rilancio e ad oggi, secondo il report del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, sullo stato di avanzamento dei lavori di potenziamento del sistema sanitario nazionale dopo il lockdown Covid, è stato attivato solo il 30 per cento dei posti letto aggiuntivi previsti per le terapie intensive. Solo tre regioni (Veneto, Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia) superano la soglia standard di 14 posti letto per 100mila abitanti fissata dal governo e la Puglia, a cui è stata attribuita una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro per potenziare le terapie intensive, si ferma a 9. Sui nuovi 275 posti letto programmati nel piano presentato al ministero della Salute nei mesi scorsi, «la Puglia - – spiega il direttore generale del Dipartimento per la Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro - ne ha attivati 54. Ma non poteva essere diversamente, perché i posti letto si attivano sulla base di procedure particolari e solo venerdì scorso il presidente ha ricevuto la delega dal commissario Arcuri per iniziare le opere e delegare a sua volta, quali soggetti attuatori, i direttori generali delle Asl. Nel frattempo, il Dipartimento – prosegue Montanaro nelle scorse settimane ha invitato le Asl a mandare avanti la fase di programmazione e progettazione relativa ai 75 cantieri della legge 77 per la realizzazione delcon le terapie intensive, in modo da tenerci pronti. Ma è chiaro che senza le indicazioni e il nulla osta della Protezione civile non si poteva procedere oltre».
In effetti, dopo l’ok dal ministero sul piano presentato, la palla è passata in mano al commissario per l’emergenza che ha aperto un confronto con le Regioni per l’attuazione dei lavori.
Il bando si è chiuso solo l’8 ottobre scorso e ad oggi 9 regioni hanno ricevuto la delega da Arcuri per iniziare le opere. Per le altre si è ancora in attesa dei cronoprogrammi e del piano di governance. «Da venerdì scorso, appena ci hanno dato l’ok per partire – spiega ancora Montanaro - ci siamo attivati per stabilire la nuova programmazione i direttori generali e per avere, già oggi, una chiara idea dei tempi di attivazione dei 221 posti letto di terapia intensiva rimanenti».
Prima dell’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19, la Puglia disponeva di una rete di 32 terapie intensive per 304 posti letto, di cui poco più di 50 sono stati destinati ai pazienti Covid, cui si aggiungono gli altri 54 attivati nell’ambito del piano straordinario. Al momento, rispetto ai 104 posti letto Covid disponibili in terapia intensiva, ne sono occupati 23. «Non è un numero allarmante – sottolinea Montanaro – ma ovviamente dobbiamo essere pronti. Fermo restando che i ventilatori polmonari, le pompe infusionali e i respiratori per le nuove terapie intensive già ci sono». Se non è allarme sui ricoveri in terapia intensiva, Montanaro spiega che c’è da parte della Regione, «un livello di attenzione rilevante sui posti letto, con particolare riferimento alla rete territoriale di Foggia e Bari che sono due realtà abbastanza sotto stress. Al 14 ottobre – dice il direttore del dipartimento - i posti occupati da pazienti Covid positivi che necessitano di cure ospedaliere sono 334 su 700 in tutta la regione. Siamo, quindi, oltre il 50% e stiamo pensando quindi a incrementare i posti letto in tempo utile».