Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Giliberto: lo sport non si ferma Ma stop alle partite amatoriali
Giliberto (Coni) analizza gli effetti del decreto «Nel calcio stop solo ai campionati provinciali»
BARI Il nuovo decreto del presidente del Consiglio ha messo in primo piano anche lo sport, in primo luogo l’attività dilettantistica di base. Ne abbiamo parlato con il presidente del Coni Puglia Angelo Giliberto, che ha illustrato le novità, ma soprattutto rassicurato il settore.
Presidente, con il nuovo Dpcm cosa cambia per lo sport?
«Interpretando ciò che leggo, in attesa della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, ho la sensazione che cambi davvero poco. Lo sport di base continuerà a funzionare. L’unica cosa che verrà meno sono le partitelle o le competizioni domenicali».
Quindi tanto rumore per nulla?
«L’ho ripetuto spesso in queste ore: non occorre fasciarsi la testa prima di rompersela. Il nostro mondo è coperto ed è stata garantita la sua continuità. Oggi è bene che lo si dica con chiarezza: lo sport non si ferma. E non si fermerà, se andrà avanti con il rispetto delle regole».
Entrando nello specifico delle discipline, quali sono quelle più penalizzate delle altre?
«Il calcio sarà senz’altro penalizzato per l’interruzione dei campionati di terza categoria, che non hanno dimensione regionale o nazionale. Anche volley e basket dovranno fare a meno dei tornei provinciali e di quelli riferiti alle scuole. Un colpo notevole lo avranno taekwondo, lotta e danza sportiva, che nel loro modo di fare, al di là della classifica, richiedono una continuità delle prestazioni. E poi penso alla pallanuoto e a tutta la filiera di sport in cui è previsto il contatto fisico. Ma una cosa mi consenta di specificarla».
Cosa?
«Non chiudono le palestre, le piscine, i circoli e anche l’attività di base continua a funzionare. Chi va a scuola calcio o pratica arti marziali, per intenderci, potrà proseguire ad allenarsi. Ovviamente non si potranno disputare partite o com«È
battimenti, ma si potrà perfezionare la tecnica».
Per gli appassionati qualche limitazione ci sarà.
«Non si può praticare lo sport a livello amatoriale e occasionale, su questo non ci sono dubbi. Ma se si fa parte di un’associazione, e questa rispetto i protocolli, non ci sarà da temere».
Niente calcetto e sfide tra amici.
un momento difficile e occorre capirlo. In compenso registriamo un incremento di chi corre, passeggia, fa sport individuale e fa bene».
In palestra e piscina si potrà andare tranquillamente?
«I controlli saranno stringenti. C’è una settimana di tempo per confermare di essere in regola. La mia impressione è che non ci sia l’intenzione di chiudere. Parliamoci chiaro: se
si chiude, è la fine dello sport».
Non crede che sarebbe stato prudente frenare il mondo dello sport?
«Rifiuto l’idea che il contagio avvenga attraverso lo sport. Il problema è tutto ciò che sta a monte, per esempio gli spostamenti legati agli eventi».
Cosa propone il Coni per arginare la crisi?
«Penso ad alcune strutture, alle palestre scolastiche. Il Coni o i Comuni, o entrambi, potrebbero chiedere di prenderle in carico, ovviamente in orari extracurriculari. E visto che per esempio si parla di contributi a fondo perduto, potrebbero farsi carico della sanificazione».
Quanto peserà il 2020 per lo sport pugliese?
«I contributi di Coni, Regione, Governo e Comune hanno dato una mano per questa stagione. I calendari stanno andando avanti, si sta procedendo con il rinnovo delle cariche (ieri è stata confermata la presidenza di Martiriggiano in capo alla Federazione pesistica, ndr). Nel 2021 sarà tutto più chiaro. Di certo un nuovo lockdown sportivo sarebbe catastrofico».
I contagi? Non è colpa dell’attività fisica Il problema sono gli spostamenti
Ci diano in carico le palestre scolastiche Penseremo anche a sanificarle