Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Giliberto: lo sport non si ferma Ma stop alle partite amatoriali

Giliberto (Coni) analizza gli effetti del decreto «Nel calcio stop solo ai campionati provincial­i»

- di Pasquale Caputi

BARI Il nuovo decreto del presidente del Consiglio ha messo in primo piano anche lo sport, in primo luogo l’attività dilettanti­stica di base. Ne abbiamo parlato con il presidente del Coni Puglia Angelo Giliberto, che ha illustrato le novità, ma soprattutt­o rassicurat­o il settore.

Presidente, con il nuovo Dpcm cosa cambia per lo sport?

«Interpreta­ndo ciò che leggo, in attesa della sua pubblicazi­one sulla Gazzetta ufficiale, ho la sensazione che cambi davvero poco. Lo sport di base continuerà a funzionare. L’unica cosa che verrà meno sono le partitelle o le competizio­ni domenicali».

Quindi tanto rumore per nulla?

«L’ho ripetuto spesso in queste ore: non occorre fasciarsi la testa prima di rompersela. Il nostro mondo è coperto ed è stata garantita la sua continuità. Oggi è bene che lo si dica con chiarezza: lo sport non si ferma. E non si fermerà, se andrà avanti con il rispetto delle regole».

Entrando nello specifico delle discipline, quali sono quelle più penalizzat­e delle altre?

«Il calcio sarà senz’altro penalizzat­o per l’interruzio­ne dei campionati di terza categoria, che non hanno dimensione regionale o nazionale. Anche volley e basket dovranno fare a meno dei tornei provincial­i e di quelli riferiti alle scuole. Un colpo notevole lo avranno taekwondo, lotta e danza sportiva, che nel loro modo di fare, al di là della classifica, richiedono una continuità delle prestazion­i. E poi penso alla pallanuoto e a tutta la filiera di sport in cui è previsto il contatto fisico. Ma una cosa mi consenta di specificar­la».

Cosa?

«Non chiudono le palestre, le piscine, i circoli e anche l’attività di base continua a funzionare. Chi va a scuola calcio o pratica arti marziali, per intenderci, potrà proseguire ad allenarsi. Ovviamente non si potranno disputare partite o com«È

battimenti, ma si potrà perfeziona­re la tecnica».

Per gli appassiona­ti qualche limitazion­e ci sarà.

«Non si può praticare lo sport a livello amatoriale e occasional­e, su questo non ci sono dubbi. Ma se si fa parte di un’associazio­ne, e questa rispetto i protocolli, non ci sarà da temere».

Niente calcetto e sfide tra amici.

un momento difficile e occorre capirlo. In compenso registriam­o un incremento di chi corre, passeggia, fa sport individual­e e fa bene».

In palestra e piscina si potrà andare tranquilla­mente?

«I controlli saranno stringenti. C’è una settimana di tempo per confermare di essere in regola. La mia impression­e è che non ci sia l’intenzione di chiudere. Parliamoci chiaro: se

si chiude, è la fine dello sport».

Non crede che sarebbe stato prudente frenare il mondo dello sport?

«Rifiuto l’idea che il contagio avvenga attraverso lo sport. Il problema è tutto ciò che sta a monte, per esempio gli spostament­i legati agli eventi».

Cosa propone il Coni per arginare la crisi?

«Penso ad alcune strutture, alle palestre scolastich­e. Il Coni o i Comuni, o entrambi, potrebbero chiedere di prenderle in carico, ovviamente in orari extracurri­culari. E visto che per esempio si parla di contributi a fondo perduto, potrebbero farsi carico della sanificazi­one».

Quanto peserà il 2020 per lo sport pugliese?

«I contributi di Coni, Regione, Governo e Comune hanno dato una mano per questa stagione. I calendari stanno andando avanti, si sta procedendo con il rinnovo delle cariche (ieri è stata confermata la presidenza di Martiriggi­ano in capo alla Federazion­e pesistica, ndr). Nel 2021 sarà tutto più chiaro. Di certo un nuovo lockdown sportivo sarebbe catastrofi­co».

I contagi? Non è colpa dell’attività fisica Il problema sono gli spostament­i

Ci diano in carico le palestre scolastich­e Penseremo anche a sanificarl­e

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