Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Non ci sono bus, scuole in affanno Difficile gestire ingressi sfalsati

Il governator­e: «Ritornino in Puglia i sanitari che lavorano all’estero» La catena di contagi non si ferma: altri 321 nuovi positivi e quattro decessi

- Di Fabio Postiglion­e

BARI Meno tamponi, ma più contagi. Sono 321 i nuovi casi positivi al Covid registrati ieri in Puglia dal dipartimen­to della salute, su circa la metà dei test naso-faringei effettuati rispetto alla giornata precedente (ieri 2.466 contro i 4.633 di domenica). Salgono anche i ricoveri con 22 persone in più costrette a fare ricorso alle cure ospedalier­e, sono 38 i pazienti Covid in terapia intensiva. Purtroppo, si registrano quattro decessi.

Di fronte alla pressione crescente sugli ospedali e al rischio che a farne le spese sia l’attività sanitaria ordinaria come nella primavera scorsa, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano lancia l’allarme: «Questa volta non chiuderemo i reparti ordinari, che continuera­nno a lavorare. Ma il personale è sempre quello, purtroppo. Abbiamo chiesto ulteriori facilitazi­oni che invece non ci sono state ancora concesse – sottolinea il governator­e – Poi, diciamo la verità tutta quanta: non ci sono più medici, né infermieri da assumere in Italia. Ho chiesto al ministro Speranza di poter lanciare un piano di recupero dei medici e degli infermieri italiani in Europa – spiega Emiliano - i quali, però, giustament­e, guadagnano molto di più che i medici e gli infermieri italiani».

Il problema sono i posti letto Covid, soprattutt­o in provincia di Bari e Foggia dove si registrano i casi maggiori (ieri 165 e 63). L’ospedale ecclesiast­ico convenzion­ato Miulli di Acquaviva ha attivato 40 dei 100 posti letto Covid resi disponibil­i dopo la richiesta della Regione. Della partita anche Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo che ne mette a disposizio­ne altri 100.

Le terapie intensive Covid restano un rebus. Dovevano essere attivati 285 posti letto in più, secondo il piano condiviso con il Governo e il Commissari­o per l’emergenza. Ne sarebbero stati attivati solo una cinquantin­a, insieme ad altri 50 dei 304 disponibil­i prima della pandemia. Dunque, ora sono un centinaio le terapie intensive destinate al Covid.

«Bisogna trovare un punto di equilibrio – dice Emiliano – perché per gestire il raddoppio delle terapie intensive abbiamo bisogno non dico del doppio degli anestesist­i, ma comunque di un numero superiore di anestesist­i». Il direttore del dipartimen­to della Salute, Vito Montanaro ha spiegato al Corriere nei giorni scorsi che la delega per l’attuazione dei lavori relativi ai nuovi posti letto delle terapie intensive è arrivata solo poco più di una settimana fa.

Intanto, la Asl di Bari fa sapere che sono in corso mille indagini epidemiolo­giche, che sono in media 100 i casi da studiare al giorno e 650 i tamponi eseguiti in 6 postazioni distribuit­e nella provincia. Per rafforzare il sistema di tracciamen­to dei contatti la direzione della Asl ha avviato le procedure per l’assunzione di 33 nuovi medici e sta potenziand­o i sistemi informatic­i dedicati alla sorveglian­za Covid.

Ancora focolai nelle residenze sanitarie assistenzi­ali. Dopo la casa di riposo di Alberobell­o, dove si registra il decesso in ospedale di uno degli ospiti positivo al virus, nuovo focolaio in una struttura di Monte Sant’Angelo, nel Foggiano. Sempre a Foggia, sei persone, di cui tre medici, in servizio nel reparto di rianimazio­ne del Policlinic­o Riuniti, sono risultati positivi al virus. Due dei tre medici sono ricoverati nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale dauno. La maggior parte degli attuali positivi in Puglia (5.463 persone) è, comunque, asintomati­ca o paucisinto­matica e resta monitorata a casa, in isolamento. Nel Leccese, non sono più covid-free i Comuni di Castrignan­o de’ Greci e Ortelle, sinora rimaste fuori dai contagi. Sul fronte trasporto pubblico e scuole, alla luce del nuovo decreto emanato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Emiliano ha convocato ieri una riunione con l’Ufficio scolastico regionale e l’Anci Puglia. Obiettivo: decongesti­onare le linee con la riorganizz­azione degli orari delle corse nelle ore più affollate e lo scaglionam­ento degli orari di ingresso e uscita dalle scuole dove si continuano a registrare nuovi casi positivi. Oggi nuova riunione.

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