Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Covid, ecco le zone chiuse a Bari
Da stasera dopo le 21 vietato sostare in piazza Ferrarese, via Papacena e nell’Umbertino
Sono diciannove le aree tra piazze e strade di Bari dove di sera non sarà possibile sostare, assembrarsi e passeggiare. Dalle ore 21 di stasera stop alla movida all’aperto e transito consentito solo per chi viene autorizzato in un’area che va dal centro storico a Poggiofranco passando per l’Umbertino. Bisognerà avere un valido motivo per oltrepassare i controlli. In caso contrario si resta fuori. Salate le sanzioni per chi violerà queste disposizioni: da un minimo di 409 euro al massimo di mille. Alle mini zone rosse si arriva dopo una lunghissima e infuocata giornata sull’asse Roma-Bari. Decaro, presidente dell’Anci, era irritato con il governo per la decisione di intervenire nelle zone della movida senza coinvolgere i sindaci.
Sindaco Salvemini, ha già disposto chiusure di piazze o strade nella sua città?
«Noi non chiederemo chiusure per il momento, data la situazione “tranquilla” di Lecce dal punto di vista dei contagi. Ma lo faremo se dovesse manifestarsi in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza l’esigenza indifferibile di chiudere, a fronte di una crescita esponenziale del contagio».
Come agirebbe?
«Credo che bisognerebbe intervenire solo nei fine settimana su più strade e piazze, data la natura “policentrica” della movida leccese: ad esempio dal Corso Vittorio e Piazzetta Santa Chiara a Via Trinchese, alla Galleria Mazzini a Piazzetta Alleanza, al Convitto Palmieri, per fare degli esempi».
Lei è stato tra i primi a manifestare perplessità sul nuovo Dpcm e sulla possibilità che i sindaci facciano chiudere vie e piazze dopo le 21, per evitare assembramenti.
«Era scontato che un Dpcm con una misura di quell’impatto dovesse avvenire in un confronto con i rappresentanti dei comuni, ma ciò non è accaduto. Leggere questa previsione nel Dpcm ha creato non poco stupore: nessun sindaco era stato informato».
La sola polizia urbana non è sufficiente per controllare le zone della movida
«No. Lecce, come Firenze e altri capoluoghi ha esiguità di organici di polizia locale. Ci vuole un coordinamento più articolato con Prefettura e forze dell’ordine per inibire strade o piazze: non può essere gestito credibilmente con una o due pattuglie. Nell’emanazione di provvedimenti restrittivi, poi, bisogna tenere conto delle mappe del rischio, bisogna tener conto delle specificità territoriali. Ai leccesi raccomando di limitare, se possibile, la vita sociale».
Per vietare alla gente di sostare occorre coordinarsi con il prefetto e il questore