Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Finti incidenti, assicurazioni frodate Sgominata la banda dei truffatori
Tredici arresti e 27 indagati, tra cui 5 avvocati. Presi d i mira compagnie d’assicurazione, disabili e migranti
BARI Compagnie assicurative truffate attraverso falsi incidenti, una avviata attività di prostituzione esercitata in finti centri massaggi ed ancora appropriazione di denaro destinato ad un rifugiato e a disabili. Sono alcuni dei retroscena che emergono dall’inchiesta della procura di Bari, coordinata dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli e dal sostituto Michele Ruggiero, che vede anche il coinvolgimento di 5 avvocati, non responsabili però dello sfruttamento della prostituzione. Complessivamente le persone indagate sono 27 e per 13 di loro sono state eseguite misure cautelari notificate ieri dai militari del nucleo di polizia economica finanziaria della guardia di finanza, dalla polizia stradale e dai carabinieri della compagnia di Modugno.
In carcere sono finiti Michele Leonetti e la moglie Serena Ferri; ai domiciliari Cosimo Martiradonna, l’avvocato Michael Gisonda (indagati invece gli altri 4 colleghi) , Rosaria Ceglie, Vincenza Minerva e Francesco D’Ambra. Nei confronti di uno degli indagati è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria mentre per altri 5 il divieto di dimora a Modugno, Santeramo, Trani e Roma, luoghi dove «veniva esercitata l’attività di prostituzione».
I reati contestati a vario titolo, commessi tra il 2016 e il 2019, sono associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative, allo sfruttamento della prostituzione, al riciclaggio e all’autoriciclaggio. Il gruppo criminale, secondo gli inquirenti, era capeggiato dal 37enne Michele Leonetti con la complicità dell’avvocato Gisonda: organizzavano frodi ai danni delle compagnie assicurative «mediante reiterate denunce di falsi sinistri stradali, predisposizione di falsa documentazione sanitaria, promozione dei corrispondenti giudizi civili e con reclutamento e addestramento - è scritto nelle carte - di falsi testimoni ed effettiva prestazione di false testimonianze».
L’inchiesta è stata avviata dopo le segnalazioni di diverse compagnie assicurative su presunte anomalie nella liquidazione di indennizzi riconducibili sempre allo stesso gruppo di persone e patrocinate dallo stesso avvocato. Ci sono anche due aborti dichiarati (falsamente) come conseguenza di incidenti stradali. In una intercettazione l’avvocato Gisonda, simula una testimonianza fino «alla mossa di Ronaldo quando segna un gol». È emerso ancora che Leonetti per anni avrebbe intascato per anni il denaro erogato dall’Inps per un rifugiato somalo gravemente ammalato e di cui era stato nominato amministratore di sostegno. Avrebbe continuato ad appropriarsi del denaro, circa 65 mila euro, anche dopo la morte dell’uomo, tanto che «per un anno non ha potuto avere sepoltura - hanno spiegato gli investigatori - fino a quando il funerale non lo ha pagato il Comune». Ed ancora Leonetti avrebbe messo le mani anche sul denaro, circa 40 mila euro, destinato a tre disabili.
L’attività di prostituzione, invece, «veniva pubblicizzata attraverso annunci ammiccanti su internet» e le inserzioni «venivano personalmente curate da Leonetti. In seguito agli annunci, i clienti chiamavano sui numeri telefonici gestiti e in uso a Rosaria
Ceglie e alle massaggiatrici che fornivano le indicazioni sui costi (tra 80 e 100 euro) e sul tipo di prestazione previste. In altri casi - scrivono ancora gli inquirenti - gli appuntamenti venivano fissati da casa da telefoniste «inbound» che venivano ripagate con ricariche telefoniche (tra i 5 e gli 8 euro) per ogni appuntamento andato a buon fine». I finti centri massaggi dove avveniva la prostituzione erano in immobili a Modugno Santeramo, Trani e Roma, fittiziamente concessi in locazione ad alcune Onlus. Gli investigatori hanno sequestrato beni per 80 mila euro nei confronti di Leonetti.