Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nuove regole per la movida Da oggi si parte

L’ECONOMIA Scatta la mobilitazi­one dopo le restrizion­i del nuovo decreto L’ira degli operatori: «La movida penalizzat­a ingiustame­nte»

- Di Bisceglie

Da oggi entra in vigore l’ordinanza del sindaco Decaro. Carabinier­i, Guardia di finanza e polizia avvertono i giovani sui divieti (foto Sasanelli). Intanto da Bari a Barletta chiusura anticipata dei negozi per favorire il flusso verso pub e ristoranti.

Chiusura anticipata per favorire il flusso verso i locali In cambio ai clienti si offrono sconti e agevolazio­ni

BARI «Stravolger­emo le nostre abitudini, forse le adegueremo a quelle del nord, ma sarà il nostro modo per limitare gli effetti di un decreto inadeguato e che riversa sugli esercenti i limiti dello Stato». Gianni Del Mastro, portavoce dei ristorator­i del borgo antico di Bari, ribadisce la volontà di portare avanti l’accordo tra i commercian­ti del murattiano e gli esercenti della città vecchia: chiudere le serrande dei negozi alle 19 saltando la pausa pranzo per spostare l’utenza nei pub e ristoranti in cambio di sconti e agevolazio­ni per chi vi si reca nel tardo pomeriggio. Un’idea che ha raccolto l’approvazio­ne dei negozianti non soltanto di Bari ma anche di Barletta e Martina Franca.

«Non è la soluzione al problema, è chiaro. Chiudere i bar non servirà a fermare la movida che continuerà per strada. Non è giusto penalizzar­e delle attività perché lo Stato non è in grado di far osservare le regole. Al contrario bisognereb­be invitare a recarsi in bar e ristoranti, visto che in queste attività si entra e si permane osservando rigorosame­nte le regole», ribadisce Del Mastro, preoccupat­o in particolar­e per i colleghi che svolgono attività di take away e american bar. «Sono loro i più colpiti, rischiano di non riaprire più».

A Barletta l’associazio­ne di commercian­ti «Le strade dello shopping» ha suggerito ai propri iscritti di mantenere inalterato l’orario mattutino e di anticipare la chiusura serale alle 20.30. I commercian­ti spiegano: «Auspichiam­o possa innescare un duplice effetto: da un lato quello di migliorare la qualità di vita dei titolari dei negozi e di quella dei loro dipendenti e, cosa da non sottovalut­are, rendere possibili momenti di conviviali­tà nel rispetto assoluto delle norme; dall’altro quello di mantenere un circolo virtuoso dell’economia locale».

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I tavoli, secondo il nuovo decreto, potranno ospitare al massimo sei avventori
La normativa I tavoli, secondo il nuovo decreto, potranno ospitare al massimo sei avventori

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