Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«A rischio le vie del Borgo e pure le traverse adiacenti»
Il Dpcm non attribuisce più ai sindaci la responsabilità di chiudere piazze e strade. Ma, secondo lei, avrebbero gli strumenti per applicarla?
«Una responsabilità di quel tipo, in questo particolare frangente, non può essere affidata solo ai sindaci, che pur non si sono mai tirati indietro. Per poter emettere un’ordinanza così restrittiva servono elementi solidi, e che l’emergenza sanitaria abbia carattere esclusivamente locale così come detta il Tuel. Ci troviamo, invece, di fronte a un’emergenza nazionale e, in tal caso, tocca allo Stato o alla Regione intervenire».
Quali condizioni si dovranno verificare per far scattare la chiusura?
«Nel Dpcm non sono indicati elementi univoci di valutazione. Il divieto di assembramento e gli obblighi della mascherina e del distanziamento sono misure già efficaci che noi facciamo osservare. La chiusura di una via o di una piazza, quindi, potrebbe essere legata alla presenza di esercizi commerciali molto frequentati, ai quali tuttavia il Dpcm consente di rimanere aperti, pur nel rispetto di specifici orari. Ci auguriamo che sul punto ci sia un chiarimento».
Ora a chi compete decidere sull’eventuale coprifuoco?
«Sono convinto che l’unica strada percorribile sia quella di riversare all’interno del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica il peso delle decisioni».
A Taranto quali sono le aree interessate da questo provvedimento?
«L’asse viario che taglia il Borgo, via D’Aquino e via Di Palma, con le piazze e le traverse adiacenti, ma vi sono molti altri fenomeni di micro-movida sparsi per la città. Per questo auspichiamo che il coinvolgimento di prefetto e questore possa offrire una visione più organica e suggerire decisioni che impattino uniformemente sulla città».
Dobbiamo essere aiutati a fare le scelte migliori per il benessere della nostra comunità