Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’ORA DI RIPENSARE TUTTA LA SANITÀ
Allo stato attuale della crisi-Covid, dobbiamo riconoscere che, pur se la Puglia non sia, per ora, fra le più colpite, la situazione è grave. Diventa urgente affrontare due ordini di problemi: uno propriamente sanitario e l’altro più direttamente politico. Le due questioni sono necessariamente legate, e però conviene osservarle nella loro specificità, sapendo che il contagio potrebbe accrescere a dismisura le loro dimensioni.
La nostra sanità soffre tuttora delle politiche restrittive degli ultimi 20 anni, e non può risollevarsi in qualche giorno, computando anche lo sforzo già fatto in vista della seconda ondata. Se gli ospedali ormai sono ai limiti delle loro capacità, chiediamoci se non sia giunto il momento di coinvolgere completamente il settore privato, con un’equilibrata intesa, negoziata direttamente dal governo regionale. In fondo la Puglia è piena di laboratori di analisi e di cliniche all’altezza della situazione, e nel crescente bisogno di medici e infermieri escludere questo patrimonio dalla gestione della crisi non sembra un atto razionale. In aggiunta, va ripensata tutta l’economia ospedaliera, che dovrà tener conto dei casi di normalità quotidiana, della prevenzione e cura di mali complessi, ma anche delle possibili infezioni di massa, che gli scienziati non escludono. E qui interviene l’aspetto politico.
Emiliano non è inerte, tutt’altro; ma non gode dei pieni poteri costituzionali. Si aggiunga che per la formazione della giunta non possiamo attendere oltre le trattative nella sinistra rimasta fuori dal Consiglio, proprio per le funzioni di guida democratica dell’esecutivo, oggi non rinviabili ulteriormente. Consiglio e Giunta devono insediarsi immediatamente, perché oltre alla pandemica c’è anche l’agricoltura, che sta subendo mutilazioni macroscopiche, fino al rischio di sacrificio quasi totale del comparto di olivo e oleificazione. La Puglia non può permettersi questa perdita catastrofica, di portata non solo economica, e mentre altrove gli esperimenti contro la Xylella danno già buoni risultati, noi abbiamo votato un’amministrazione regionale che invece ancora non c’è, sebbene ci serva con tutto il suo intervento. Per le stesse ragioni, non conviene che i sindaci aprano un contenzioso con il governo centrale. Il dissenso è lecito, e dispone dei suoi luoghi di compensazione formale; dare l’impressione che l’opinione politica possa prevalere sull’urgenza, locale e nazionale, significa non capire che ormai siamo in trincea, e dobbiamo uscirne vincitori nel più breve tempo possibile. Anche questa è buona politica.