Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ospedali in affanno Al Policlinico attivati altri cento posti letto
Altri cento posti letto per malati di Covid sono stati attivati al Policlinico di Bari. Potenziato il piano messo a punto a giugno. Emergenza anche in altre città. A Corato due pazienti sono stati sistemati nel pronto soccorso in attesa di essere trasferiti.
BARI Il numero dei positivi al Covid-19 aumenta sensibilmente giorno dopo giorno così come quello dei pazienti ospedalizzati. Cinquanta di loro sono in terapia intensiva. Il numero dei letti negli ospedali Covid sembra non essere più sufficiente. Nel pomeriggio di ieri, nell’ospedale di Corato, due pazienti positivi sono rimasti fermi in pronto soccorso per la difficoltà riscontrata di assegnare loro dei posti nelle strutture Covid. Nelle stesse ore, nella direzione del Policlinico di Bari, si stava svolgendo la riunione tecnica tra l’assessore regionale alla sanità PIerluigi
Il direttore del Policlinico Giovanni Migliore
Lopalco, il direttore del dipartimento salute Vito Montanaro e il direttore del Policlinico Giovanni Migliore. Al termine si è deciso di aumentare di 100 unità il numero di posti letto Covid messi a disposizione dal Policlinico, incrementando così il piano redatto a giugno che prevedeva di mantenere 84 posti di medicina Covid e 34 di rianimazione, per un totale di 118 posti riservati a pazienti colpiti dal virus.
A seguito del nuovo accordo saranno attrezzati cinquanta posti letto nel padiglione Balestrazzi e le unità operative presenti nel padiglione saranno compattate alle Chirurgie situate ad Asclepios. «Sento di ringraziare l’amministrazione del Policlinico e l’Università di Bari - dice Lopalco - per l’enorme sforzo che ha compiuto nella prima fase e che si appresta a compiere anche in questa seconda fase. Uno sforzo che si esplicita non solo nella disponibilità ad accogliere pazienti Covid e a curarli al massimo delle nostre capacità e con la qualità che contraddistingue questo luogo, ma anche nel mettere a frutto e a servizio di tutta la rete regionale l’esperienza maturata nella prima fase. Noi purtroppo - prosegue
l’assessore - saremo costretti nei prossimi giorni e nelle prossime settimane ad aprire nuovi reparti e nuovi reparti in nuovi ospedali e a coinvolgere personale che nella prima fase non era stato coinvolto nell’assistenza Covid. Ecco perché il ruolo dell’Università è fondamentale, anche in questo senso, per trasferire conoscenze e competenze: un sentito grazie a nome di tutta l’amministrazione regionale», aggiunge. Un ringraziamento condiviso anche dal direttore del dipartimento regionale di Promozione della Salute Vito Montanaro. «Abbiamo iniziato con un piano ospedaliero ad agosto dichiara - che prevedeva la devoluzione alla rete dei posti letto Covid di circa 2mila posti letto da attivare in diverse fasi; oggi abbiamo dovuto registrare un incremento significativo del numero dei ricoveri per cui la pianificazione a fasi di implementazione del piano ha dovuto subire un’accelerazione. L’accelerazione passa evidentemente dal reperimento repentino di posti letto in ciascuno degli ospedali conferiti alla rete del Covid e non solo tra quelli», aggiunge.
Non ci si ammala, però, di solo Covid. «Continueremo a fornire prestazioni di alta specialità che solo il Policlinico può assicurare perché non dobbiamo dimenticare gli altri mille posti letto presenti in ospedale e tutti gli altri pazienti affetti da altre patologie non Covid» assicura il direttore del Policlinico, Giovanni Migliore.