Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Prosa, danza e un po’ di libri Così il Piccinni rialza il sipario
La stagione 20-21 parte a fine mese. Incontri fra letteratura e pop. E grande teatro
La stagione del «ritorno alla normalità». Parlarne in questi giorni può apparire un controsenso, ma il Comune di Bari lancia il cuore oltre l’ostacolo. Una stagione, realizzata con il Teatro Pubbblico Pugliese, che intreccia teatro, danza, libri e musica puntando dritto al coinvolgimento di un pubblico nuovo. «È dovere morale di una amministrazione comunale permettere ai cittadini di fruire cultura, tornare a teatro è tornare al quotidiano, come siamo tornati a scuola o al cinema», spiega l’assessore alla Cultura Ines Pierucci, presentando il cartellone 2020-21 durante un incontro a più voci nell’atrio del palazzo del Municipio, cui hanno preso parte, oltre ai rappresentanti del Tpp, alcuni dei protagonisti, Nicola Lagioia, Andrea Baracco, Marino Sinibaldi e Arturo Cirillo.
I linguaggi della realtà – questo il titolo della stagione – guarda alla parola scritta, dal prologo, composto di incontri tra scrittori e musicisti, alle dodici proposte di prosa, tratte da grandi romanzi e classici della scena, senza dimenticare i tre titoli di danza e il consueto spazio per i più piccoli.
La letteratura come chiave di lettura del presente: il prologo, con la supervisione di Sinibaldi e in collaborazione con Radio 3, si svilupperà in sette incontri (solo cinque già annunciati), a partire dal 30 ottobre al Teatro Piccinni, incentrati su romanzi appena pubblicati, i cui autori saranno stimolati e interrogati da icone della nuova scena musicale. Si parte col premio Strega Nicola Lagioia e il suo La città dei vivi con l’ex Luci della Centrale Elettrica Vasco Brondi, poi Chiara Valerio (La matematica è politica) con Dente, Francesco Carofiglio e Maria Antonietta (Poesie del tempo stretto), Jonathan Bazzi (tra i finalisti Premio Strega 2020 con Febbre) con Myss Keta e Gabriella Nobile (I miei figli spiegati a un razzista), con il rapper italo-egiziano Amir Issaa.
A gennaio, riparte la prosa con Peachum, potente rilettura di Fausto Paravidino dell’Opera da tre soldi di Brecht, a seguire Se questo è un uomo,
progetto sulla memoria ispirato all’opera di Primo Levi per la regia di Valter Malosti.
Salvo nuove disposizioni, saranno 200 i posti disponibili. Per ogni spettacolo, quattro serate, dal giovedì alla domenica, con doppia recita il venerdì pomeriggio alle 18.
Tre i recuperi dalla passata stagione: La gioia, per la regia di Pippo Delbono, I miserabili
con Franco Branciaroli e Morte di un commesso viaggiatore
con Alessandro Haber, regia di Leo Muscato. Il drammaturgo martinese dirige anche Ale e Franz in Romeo e Giulietta Nati sotto contraria stella, in scena a marzo. Shakespeare torna con il Re Lear, per la terza volta interpretato da Glauco Mauri (regia di Andrea Baracco). Poi, Checov (Il giardino dei ciliegi di Alessandro Serra), Jane Austen (Orgoglio e Pregiudizio, versione Arturo Cirillo), gli autori russi (La trilogia Guarda come nevica di Licia Lanera) e due spettacoli al Kismet, La grande abbuffata di Michele Sinisi e Il bacio della vedova di Horovitz per la regia di Teresa Ludovico.
«Stiamo lanciando un messaggio: il teatro è un luogo sicuro che rispetta le regole – chiarisce Sante Levante direttore del Tpp - abbiamo previsto la possibilità di rimborso per vecchi abbonati e, al tempo stesso, quella di sottoscrivere un nuovo abbonamento riadattato a quest’anno, scegliendo tra sei spettacoli». Info su teatropubblicopugliese.it.
Capienza ridotta Il cartellone è un tentativo di «ritorno alla normalità». Le regole saranno rispettate. Duecento i posti disponibili per ogni spettacolo