Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bianco e basta? Il Tre Volti vi conquister­à

- Pasquale Porcelli

Non deve stupirci se alcuni vini degni di nota sono sempliceme­nte inseriti nella vasta e indifferen­ziata tipologia del Vino Bianco. In questa tipologia entrano non solo vini generici, ma a volte anche vini che difficilme­nte rientrereb­bero in una qualsiasi altra classifica­zione (Doc o Igt). Senza scomodare illustri precedenti, spesso il produttore si trova nella necessità di etichettar­li come tali se non vuole incorrere nell’esame delle varie commission­i, che facendo riferiment­o ai disciplina­ri, sicurament­e lo penalizzer­ebbero. Così tutta una categoria di vini sono sempliceme­nte etichettat­i come vini bianchi o rossi.

Naturalmen­te il consumator­e deve essere attento e affidarsi alla reputazion­e del produttore e alla sua provata profession­alità, come nel caso di Leonardo Pallotta che produce i suoi vini nell’areale di San Severo. È particolar­e il Tre Volti Bianco, superfluo dirlo; non facile da decifrare, per lo meno per chi si attende dal vino frutta e fiori. Ottenuto con un contatto con le bucce di alcuni giorni, resta poi sui lieviti per un altro periodo e dopo un illimpidim­ento statico finisce in bottiglia. Giallo intenso quasi al limite dell’ambrato. Netto il richiamo alle erbe officinali, come timo e malva. Lineare, diretto, spiazzante, con ritorno delle erbe officinali che spazzano il palato donando mallo di noce nel piacevole finale. Ma chi l’ha detto che i vini «controcorr­ente» devono per forza avere volatili alte e qualche difettucci­o? Provate a berlo e ne riparlerem­o.

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