Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Elettrica e cromatica La nuova chitarra targata Francesca
Ci vuole una particolare sensibilità per la melodia, per i songs di Tin Pan Alley e dei musical di Broadway o per le ballate tradizionali legate al folk e al country. Poi ci vuole anche una mano lenta, capace di dare spessore a ogni singola nota secondo la lezione dei bluesmen fatta propria da Eric Clapton (Slowhand, appunto). Infine, non guasta una sensibilità per le luci e le ombre, le sonorità dilatate e i contrasti cromatici che la chitarra elettrica può offrire. Con questo bagaglio, si può provare a fare musica proponendosi come una versione italiana, e molto originale, del grande Bill Frisell, il chitarrista americano che possiede quelle qualità indicate prima; per fortuna il senso della melodia del suo epigono Giovanni Francesca, campano di Benevento, ha un «accento» molto italiano, rispecchiando una biografia che ha preso le mosse dalla canzone per poi approdare al jazz (suonando con Luca Aquino o con Marco Zurzolo). Màrgo è il titolo del suo terzo cd da leader per l’etichetta pugliese Auand, come sempre attentissima ai nuovi «chitarrismi»; il patron Marco Valente gli ha dato ripetutamente fiducia, e mai come in questo caso la perseveranza è stata premiata. I nove brani contenuti in Màrgo, tutte composizioni originali di Francesca, sono belli e convincenti; li interpreta un trio completato dal contrabbasso di Dario Miranda e dalla batteria di Luigi Del Prete, ampliato a quartetto in un paio di occasioni con l’aggiunta del sax di Vincenzo Saetta. Rispetto agli album precedenti, c’è più libertà e maggiore agio nel suonare, spazi più ampi; e la musica ci regala paesaggi tanto familiari quanto sorprendenti, come in Terra di Mezzo, Verde o Isola delle Correnti.