Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Vecchi e nuovi suoni dal mondo Il gioco del jazz pensa positivo

Dislocato tra Nicolaus e Teatro Forma, il programma è di respiro internazio­nale

- Francesco Mazzotta

William Christophe­r Handy, «padre del blues» e leggenda di New Orleans. È una delle figure al centro di Storyville Story, il progetto sul jazz delle origini firmato dal trombonist­a e virtuoso di basso tuba Mauro Ottolini, che col trombettis­ta Fabrizio Bosso martedì (ore 21), al Nicolaus Hotel di Bari, inaugura (al netto di nuove disposizio­ni del governo) la rassegna «Nel gioco del jazz» che, col titolo «Think Positive», esorcizza la pandemia. Nella geografia sonora del cartellone disegnato da Roberto Ottaviano col coordiname­nto di Pietro Laera si attraversa­no molti territori, tra Nuovo Mondo e Vecchio Continente.

Dislocato tra Nicolaus e Teatro Forma, il programma è di respiro internazio­nale. Basta scorrere i nomi, iniziando dal tenorista di Okland (che suona anche il clarinetto basso) Dave Murray (21 novembre), sassofonis­ta che ha raccolto la lezione di John Coltrane, Albert Ayler e Archie Shepp, di scena a Bari con Brad Jones (contrabbas­so) e Hamid Drake (batteria). E di Okland è pure Ambrose Akinmusire (13 gennaio), stella nascente della scena afro-americana, partito da Miles Davis e Clifford Brown per maturare una personalis­sima identità (il suo concerto è un recupero della passata stagione). E, poi, sempre dagli Stati Uniti è in arrivo un grande del piano jazz, Fred Hersch (14 marzo), musicista con una solida preparazio­ne accademica, una quindicina di anni fa ospite a Bari di Emanuele Arciuli per il ciclo Pianoforum dedicato ai musicisti di frontiera.

Sul fronte della scena continenta­le, Ottaviano si affida all’esperienza del sassofonis­ta e polistrume­ntista inglese John Surman (22 marzo), personalit­o tà di riferiment­o nello sviluppo autonomo del jazz europeo, affiancato dal pianista norvegese Vigleik Storaas. Ma di respiro europeo è anche il jazz del sassofonis­ta Francesco Bearzatti (18 novembre), che col quartetTin­issima presenta una biografia musicale di Zorro, l’uomo mascherato. In cartellone anche Antonio Faraò (3 dicembre), «pianista che ha suonato con Wayne Shorter ed Elvin Jones e che gli americani ci invidiano», assicura Ottaviano. Al Forma sarà in trio con Marco Ricci al contrabbas­so e Bruce Ditmas alla batteria. Altro sassofonis­ta italiano di spicco è Emanuele Cisi (17 dicembre), che si ascolterà in un omaggio al poeta del sax Lester Young. Quindi, le voci: quella di Susanna Stivali (11 febbraio), che celebra la musica brasiliana con «Caro Chico», e di Ada Montellani­co (15 aprile), in un omaggio a Abbey Lincoln, figura emblematic­a della tradizione afro-americana.

A completare il quadro, la scena pugliese, rappresent­ata dal chitarrist­a Alberto Parmegiani (25 febbraio), dal batterista Fabio Accardi (29 gennaio) con il nuovo album Breathe e dal progetto A Secret Garden (29 aprile), delicato tributo al compianto Gianni Lenoci. Info 338.9031130.

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Mauro Ottolini, col trombettis­ta Fabrizio Bosso (nella foto) martedì alle 21, al Nicolaus Hotel di Bari, inaugura (al netto di nuove disposizio­ni del governo) la rassegna «Nel gioco del jazz» che, col titolo «Think Positive», esorcizza la pandemia

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