Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tre allenatori in 15 giorni A Foggia favola già finita
Sconfitte e contestazioni. E oggi la Ternana
FOGGIA Questo pomeriggio si gioca Ternana–Foggia (inizio ore 17.30), match al quale i rossoneri approcciano con il desiderio di tornare a fare punti, seppur in casa della capolista, per riscattare un inizio di campionato in salita. Nelle quattro partite sin qui disputate sono tre i punti in classifica conquistati dai rossoneri, frutto della vittoria ottenuta nel match d’esordio della stagione con il Potenza (2-0 allo Zaccheria). Un successo seguito poi da tre sconfitte consecutive contro il Bisceglie (1-3), il Catanzaro (2-1, nell’unica trasferta di questo avvio di campionato) e quella di giovedì scorso contro l’Avellino (1-2). Un avvio di stagione difficile, iniziato con l’ufficialità dell’iscrizione alla Lega Pro giunta il 30 settembre.
Nel mentre, un non facile percorso di avvicinamento alla stagione, con tre allenatori che si sono alternati in panchina prima dell’inizio del campionato. Prima l’addio di Ezio Capuano, che ha lasciato per «sopraggiunti motivi personali», come ha scritto il club in un comunicato dello scorso 29 settembre, poi quello di Vincenzo Maiuri (il 10 ottobre) per divergenze sul mercato. Infine l’arrivo di Marco Marchionni, ex calciatore (tra le altre) di Juventus e Parma.
«Non è stato un inizio brillante, a parte la prima partita con il Potenza», dice il sindaco di Foggia, Franco Landella, commentando il campionato da poco iniziato. «Bisogna lavorare tanto per ritrovare quell’entusiasmo che oggi non è più percepito. In politica se nell’urna non ci sono i voti significa che qualcosa non ha funzionato e così è nel calcio quando non arrivano i risultati. Si è rotto qualcosa nel rapporto con la piazza», prosegue il primo cittadino di Foggia. Nelle ultime settimane, infatti, si è palesata la contestazione dei tifosi delle curve nei confronti della società, intensificatasi negli ultimi giorni.
L’amministratore delegato del club Davide Pelusi, approfondisce i temi delle prime quattro partite disputate in questa stagione: «Non poteva esserci un avvio più in salita di questo. Abbiamo
affrontato le difficoltà di un’iscrizione arrivata a campionato già iniziato, con l’impossibilità di poter svolgere un ritiro con l’organico al completo, come hanno potuto fare le altre società. Inoltre abbiamo affrontato squadre importanti come Avellino e Catanzaro».
Aggiunge: «Abbiamo giocato quattro partite in due settimane e solo la prossima, per la prima volta dall’inizio del campionato, la squadra potrà svolgere una settimana intera di allenamento. Nel calcio c’è bisogno di tempo, soprattutto quando i progetti sono costruiti dalle fondamenta. Sono sicuro che le cose potranno migliorare ma soprattutto, come è accaduto l’anno scorso, se ci sarà unità di intenti tra tutte le componenti che ruotano attorno alla squadra».
Un inizio difficile l’ha vissuto anche Gianni Pirazzini, storico capitano e bandiera del Foggia, protagonista di 13 campionati in rossonero dal 1967 al 1980, quattro dei quali in Serie A: «Nel mio primo anno in rossonero (19671968, Serie B) nelle prime otto partite conquistammo cinque punti (all’epoca erano assegnati due punti a vittoria nda). Poi arrivò alla presidenza Antonio Fesce e Serafino Montanari in panchina. Ci riprendemmo e rimontammo per poi chiudere la stagione a un solo punto dalla promozione in Serie A».
Pirazzini così prosegue: «Ribaltammo la situazione grazie a una grande squadra, composta da calciatori che l’anno precedente avevano giocato in A con il Foggia e soprattutto trovando la giusta tranquillità all’interno del gruppo, nonostante le difficoltà». Oggi per il Foggia c’è la Ternana. E non sarà un avversario facile.