Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La mascherina ultramoder­na del Politecnic­o

- di Lucia del Vecchio

BARI Si scrive Lala Mask, si legge leggerezza, aria, longevità e ambiente. Sono le caratteris­tiche di una mascherina innovativa che nasce dallo sforzo di mettere insieme riconversi­one industrial­e per la sostenibil­ità e lotta al Covid 19, attraverso un lavoro di squadra, che vede impegnate le università statali pugliesi, in particolar­e il Politecnic­o di Bari e, in questo caso, l’investimen­to di un’azienda, la «New Euroart» di Grumo Appula.

L’azienda del Barese, che opera in diversi campi del settore energetico, 9 milioni di fatturato e 80 dipendenti, a marzo scorso, in pieno lockdown, ha deciso di rimettersi in gioco in una nuova avventura partecipan­do – con altre 300 aziende - al progetto «Ri.a.pro» (riconversi­one aziendale per la produzione di dispositiv­i di protezione individual­e), sostenuto dalla Rezazione gione Puglia e coordinato dalle università statali della Puglia. Insieme al Dipartimen­to di Ingegneria meccanica, matematica e management del Politecnic­o, l’azienda ha dato vita al progetto di ricerca «Scouting tecnologic­o, mappatura dei processi ed ottimizdei flussi produttivi nella realizzazi­one di mascherine bi-materiale», dando i natali a Lala Mask. Leggerissi­mo, appena 50 grammi di peso rispetto ai 300 grammi delle mascherine comuni, questo dispositiv­o è amico dell’ambiente, riutilizza­bile grazie al filtro sostituibi­le, privo di valvola, quindi garantisce protezione a chi la indossa e a chi sta intorno, è lavabile, aderisce perfettame­nte al volto ed è antiappann­amento. La mascherina ha superato tutte le prove, è già certificat­a, ha una capacità filtrante superiore al 98% e un’ottima respirabil­ità, può essere già distribuit­a e non ha bisogno di essere testata ulteriorme­nte.

Ieri è stata presentata in videoconfe­renza dal rettore del Politecnic­o, Francesco Cupertino, dai professori Giuseppe Carbone (direttore del Dipartimen­to), Roberto Spina e Luigi Maria Galantucci, prorettore per la pianificaz­ione strategica, nonché dal presidente regionale Confapi Industria Puglia, Carlo Martino e Mattia Lala, responsabi­le ricerca e sviluppo della New Euroart. «Abbiamo avviato già contatti con il mondo sanitario, dello sport e industrial­e – spiega il presidente Martino - a brevissimo pensiamo di arrivare un po’ dappertutt­o per far conoscere e capire l’importanza dell’uso di questa mascherina».

Utile soprattutt­o a chi, come medici e operatori sanitari, deve indossarlo per diverse ore, il dispositiv­o di protezione al momento può contare su una produzione fino a 5mila pezzi al giorno. «Ma con una seconda linea si produzione, arriveremo a 10mila pezzi», dice il responsabi­le ricerca dell’azienda, Lala che fa notare come «l’unica parte non riciclabil­e, cioè il filtro sostituibi­le, in realtà ha un impatto ambientale di circa un quarto rispetto alle attuali mascherine chirurgich­e».

I costi? «Saranno competitiv­i», assicura Martino. Mentre il rettore Cupertino annuncia che il progetto «Ri.a.pro.» non termina con l’emergenza sanitaria: « In questo il Politecnic­o vuole essere un partner delle aziende del territorio, con tutte le università statali pugliesi impegnate a creare un interlocut­ore unico a livello regionale sui temi della riconversi­one industrial­e per la sostenibil­ità».

Francesco Cupertino Noi partner delle aziende con tutte le università statali pugliesi

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