Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Studenti in classe alle 9 Ma gli orari di bus e treni sono quelli di prima

- F. P.

BARI Si entra alle 9, come previsto dalle nuove disposizio­ni nazionali. Ma si arriva allo stesso orario scolastico pre Covid, praticamen­te un’ora prima. Specie per gli studenti pendolari, provenient­i da fuori città e dalle periferie. Il motivo? Il mancato adeguament­o delle corse di bus e treni ai nuovi orari della prima campanella. Con il risultato, specie in molti istituti superiori del centro di città, di ragazzi notati per strada tra assembrame­nti e soste nei bar. Per un’ora abbondante, prima dell’avvio delle lezioni. Iniziano le prime difficoltà per le scuole superiori della Puglia, tra didattica in presenza ridotta, ingressi scaglionat­i e mancato rafforzame­nto del trasporto pubblico locale. Un problema denunciato da molti genitori a suon di mail e segnalazio­ni inviate ai dirigenti scolastici.

Molti dei quali hanno deciso di permettere ai ragazzi l’ingresso anticipato, anche alle 8.30. Pur di non lasciarli per strada. Succede ad esempio al liceo scientific­o Salvemini,

nella zona Polivalent­e di Japigia. «Nessun preside caccia lo studente che arriva in anticipo a scuola – dice la dirigente scolastica Tina Gesmundo -. Certo, c’è una discrepanz­a tra i nuovi orari di ingresso e gli attuali orari di trasporto, ma l’abbiamo denunciato da mesi, compilando almeno 24 monitoragg­i. Sempre disattesi». Qui al Polivalent­e non si registrano particolar­i assembrame­nti, trattandos­i di una zona priva di bar e di negozi di vicinato. Al Salvemini sono duecento gli studenti in presenza. «Credo che le disposizio­ni ministeria­li sugli ingressi scaglionat­i – dice ancora la dirigente – siano state immaginate pensando a realtà come Roma, Milano e Napoli che hanno le metropolit­ane. A Bari sarebbe bastato raddoppiar­e le corse. Ma se le varie istituzion­i non dialogano è il serpente che si morde la coda». E da queste parti niente turni pomeridian­i. «Impossibil­e immaginarl­i perché qui nelle ore pomeridian­e c’è l’eco del silenzio. Non c’è nemmeno un autobus di linea che arrivi al Polivalent­e», dice ancora la preside.

Intanto, le associazio­ni dei genitori chiedono gli atti alla Regione sul piano della mobilità. «Perché si è investito tanto sulla mobilità lenta, ma non c’è stata una governance seria sul trasporto pubblico legato ai tempi delle città. Gli orari di punta di lavoratori e studenti ingolfano il sistema, per non parlare dello sbilanciam­ento tra i quartieri che a parità di corse di autobus, hanno però una differenza notevole sulla presenza delle scuole. E stare come sardine nei bus, al di là del covid, è indecoroso per tutti», spiega Terry Marinuzzi del coordiname­nto Genitori Attivi Puglia.

Tina Gesmundo Nessuno caccia lo studente che arriva in anticipo

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In aula Le classi sono a prova di distanziam­ento

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