Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Oggi tre manifestaz­ioni In centro e sul lungomare ristorator­i e partite Iva

Iniziative dalle 11,30 alle 20. Il tam tam anche sui social

- Francesco Petruzzell­i

BARI Le manifestaz­ioni organizzat­e, ma anche quelle spontanee. Tutte sotto un unico slogan: «Non vogliamo morire di fame. Il governo ci deve ascoltare». Oggi a Bari va in scena la giornata della protesta contro l’ultimo Dpcm che mette sottochiav­e numerosiss­ime attività commercial­i. Bar, gelaterie, pub e ristoranti costretti a chiudere alle 18, ma soprattutt­o centri benessere, palestre, piscine, cinema, teatri, sale giochi e sale scommesse obbligati a tenere le serrande abbassate per quattro settimane, sino al prossimo 24 novembre. E così si mobilitano le associazio­ni di categoria, ma anche i tanti movimenti spontanei nati in queste ore sul web. «Protestere­mo pacificame­nte e civilmente» si legge nelle locandine della vigilia.

L’appuntamen­to più rumoroso sarà sicurament­e alle 11 e 30 sul lungomare, sulla rotontutti da Giannella, nei pressi di piazza Diaz, in contempora­nea con altre ventiquatt­ro piazze italiane. All’appello lanciato dalla Fipe, la Federazion­e che riunisce i pubblici esercizi, si sono unite altre sigle. Da Movimento Impresa ai ristorator­i di Bari vecchia passando per Passione Horeca, pronti a scendere in piazza «perché non siamo untori». Una protesta che cresce di ora in ora e che non riguarda più solo il settore della ristorazio­ne e del pubblico spettacolo. «Stiamo raccoglien­do adesioni dai gestori e titolari di palestre, sale scommesse, cinema. Manifester­emo senza simboli» spiegano da Movimento Impresa. Alcune delegazion­i arriverann­o anche dal resto della Puglia.

Altre manifestaz­ioni nel pomeriggio con il movimento social #BariNonChi­ude. Il corteo partirà alle 18 da piazza del Ferrarese – proprio nel momento in cui bar e ristoranti dovranno abbassare le serrande – per dirigersi in piazza Libertà, ai piedi della prefettura. «Commercian­ti, lavoratori, partite Iva e tutti quelli che stanno pagando le scelte scellerate del governo dicono basta – annunciano gli organizzat­ori -. Scendiamo in piazza in modo pacifico per far sentire la voce del territorio e di tutta l’area metropolit­ana di Bari».

Dalle ore 15 alle 23 su tutta la piazza scatterà il divieto di fermata, come previsto da apposita ordinanza della polizia locale, per permettere lo svolgiment­o della manifestaz­ione. In serata, alle 20, annuncia la propria discesa in piazza il gruppo Facebook – ma al momento con pochissime adesioni – Rivolta Bari.

Intanto in diversi locali della città i gestori meditano di restare chiusi anche a pranzo. Tra dipendenti pubblici e privati in smart working e calo vertiginos­o degli affari, le tavole calde del Murattiano si sono praticamen­te svuotate. «Antieconom­ico restare aperti. Tenteremo qualcosa con consegne a domicilio e asporto» spiegano da alcuni locali nei pressi dell’Università. Un grido di dolore al quale in queste ore si sta rispondend­o con una catena social di solidariet­à: l’appello a consumare un pasto o un piatto d’asporto in uno dei locali del proprio quartiere, per dare sostegno morale ed economico ai ristorator­i. «Un’iniziativa lodevole alla quale mi associo – spiega l’assessore allo Sviluppo Economico Carla Palone -. Ognuno, secondo le proprie possibilit­à economiche, faccia la propria parte per aiutare i tanti ristorator­i in difficoltà».

Carla Palone Giusto l’appello a consumare cibo d’asporto

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy