Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Biancoross­i contro satanelli Maiellaro racconta il suo derby

Calciatore con i biancoross­i e allenatore dei satanelli Racconta: «Un derby speciale, per una volta sarò imparziale»

- di Pasquale Caputi

BARI Simbolo del Bari di fine anni ‘80 e inizio ‘90, ma nato a Lucera, quindi nel cuore del Foggiano. Pietro Maiellaro vivrà in maniera particolar­e il derby di domenica pomeriggio allo «Zaccheria».

Che partita sarà?

«Sarà una gara molto insidiosa per il Bari. È un derby, e quindi il pericolo è dietro l’angolo e può succedere di tutto. Il Foggia arriva da un periodo negativo e non dovrà sbagliare nulla. Non sarà semplice nemmeno per loro, visto che affrontano una delle squadre più forti della categoria».

Cosa potrà essere decisivo per entrambe le squadre?

«In un derby può far gol chi meno ti aspetti, quindi sarebbe anche sbagliato sbilanciar­si. Per il Foggia, la differenza potrà arrivare dalla preparazio­ne della settimana, per curare ogni dettaglio e annullare il divario, sulla carta evidente. Dovranno essere impeccabil­i».

E il Bari?

«Il Bari deve fare il Bari. È una squadra molto esperta e questo potrà senz’altro contare. Dovrà metterci tutta la sua qualità. Vietato sottovalut­are l’avversario».

Si aspettava un avvio di questo tipo dei biancoross­i?

«Non solo lo pensavo, ma ne ero convintiss­imo. E non si dimentichi una cosa: partire forte in C vuol dire che al 90% vinci il campionato. Aggiungiam­oci che su sei partite, ne hanno disputate quattro in trasferta. Questo è molto importante perché al ritorno, nel momento più caldo della stagione, per quattro volte il Bari giocherà in casa».

E le avversarie?

«Innanzitut­to devono ancora riposare. E poi, entrando nello specifico, il Palermo ha grossi problemi, di società e di organico. Inserire 10-15 giocatori in rosa non è semplice e le cose lo stanno dimostrand­o. Il Catania era penalizzat­o, è partito bene, ma il Bari l’ha fatto scendere per terra. Ci sono anche Avellino e Ternana, il Bari ce la dovrebbe fare».

Le piace il gioco di Auteri?

«Lo conosco, ci ho giocato assieme. Non so perché non alleni in categorie superiori. Posso parlare solo bene di lui, fa la differenza in questa categoria».

Marchionni, tecnico del Foggia, ha una grande chance.

«Verissimo, ma si trova in panchina in un momento particolar­e. Credo debba essere un po’ aiutato dalla fortuna. Deve stare sul pezzo e sperare in qualche risultato. La buona sorte è fondamenta­le nel calcio, senza questa non ottieni risultati».

Quanto è speciale per lei il derby tra Bari e Foggia?

«Ho giocato una vita nel Bari, ho allenato nelle giovanili del Foggia. È l’unico derby che non ho giocato in gare ufficiali, mi è capitato una volta sola in amichevole. Al di là di questo, io sono di Lucera, abito qui, conosco tanta gente. Non sarà facile per me, ma mi godrò la partita con tranquilli­tà. Sarò imparziale, almeno domenica».

Da amante del calcio come vive questo periodo?

«Ho un sentimento di negatività. Il covid è una cosa che non fa stare bene, anche sotto il profilo della serenità. Gli stadi sono vuoti, non sarà facile venirne fuori. Al momento il calcio sta andando avanti, ma non so fino a quando gli sponsor saranno disposti a investire».

Il momento più bello del suo percorso nel Bari?

«Non scelgo una partita ma una situazione: quando ho firmato il contratto. Non ero convinto, ero in contatto anche con altre squadre. Col senno di poi, è stato un bene aver accettato perché a Bari ho vissuto una fetta fondamenta­le della mia vita. È stata la cosa più bella che potessi scegliere».

Mai stato vicino al Foggia?

«Più volte: da ragazzo, per esempio, ma anche dopo l’esperienza al Taranto. Ero molto apprezzato da Pirazzini, mi avrebbe portato a Foggia anche nella fase finale della carriera. Ma ora per un motivo, ora per un altro, non si è mai concretizz­ato nulla. In compenso il Foggia era la squadra per la quale tifavo da ragazzo. Erano gli anni ‘70, entravo allo stadio inventando­mi di essere nipote di qualcuno. Ricordo benissimo quel team, che mi fece innamorare e mi trasmise la convinzion­e che sarei diventato calciatore».

Facciamo le carte alla partita. Chi può andare in gol?

«Non è facile prevederlo. Domenica, per esempio, tra tanti ha segnato Di Cesare. Il Bari ha ha un parco giocatori notevole. Aveva bisogno di centrocamp­isti, ora ha colmato anche quel buco. Auteri ha solo problemi di scelta, ma meglio averne che no. Con cinque sostituzio­ni l’abbondanza è importante».

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 ??  ?? Grintoso Nella foto Pietro Maiellaro che da calciatore era centrocamp­ista
Grintoso Nella foto Pietro Maiellaro che da calciatore era centrocamp­ista
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Determinat­o Gaetano Auteri, allenatore del Bari
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Fiducioso Marco Marchionni, tecnico del Foggia

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