Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il caso Puglia scuote il governo
Scuole chiuse, l’affondo del ministro Azzolina: conseguenze gravi, riaprire subito
La chiusura delle scuole in Puglia fino al 24 novembre per arginare l’epidemia di Coronavirus diventa oggetto di scontro all’interno del governo e rischia di far vacillare i deboli equilibri della maggioranza. Mentre il Partito democratico si schiera a difesa del governatore, il Movimento Cinque Stelle lo attacca e punta l’indice contro «il palese fallimento del tracciamento dei casi» e della gestione dei tamponi. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina: «Conseguenze gravi, bisogna riaprire subito».
BARI Da oggi, fino al 24 novembre, la scuola pugliese sarà in lockdown, come previsto dall’ordinanza di Michele Emiliano firmata mercoledì. Sulla decisione si scatena una bufera dai toni aspri, con la maggioranza di governo e un gruppo di ministri spaccati in due. Da un lato il Pd a tutelare Emiliano; dall’altro Italia viva e M5S a reclamare gli studenti tra i banchi. È proprio la ministra grillina dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la prima ad aprire il fuoco delle polemiche contro la Regione Puglia: «Sono sommersa da messaggi di sconforto, delusione e amarezza. Si riaprano al più presto le scuole, evitando conseguenze gravi, presenti e future, per gli studenti e le famiglie». Il perché della richiesta è nelle cifre che fornisce la stessa ministra e pure tutti i pentastellati che le si accodano. Il numero dei positivi (417) rappresenta lo 0,074 per cento della popolazione studentesca (562mila). «La chiusura – dicono i parlamentari italiani ed europei dei 5 Stelle – è figlia del palese fallimento del tracciamento dei casi e della gestione dei tamponi. Emiliano chiude le scuole per mascherare l’incapacità di gestione del sistema sanitario e dei trasporti pubblici». Sulla stessa lunghezza d’onda il gruppo consiliare alla Regione che aggiunge un dettaglio: «La decisione è stata comunicata prima in tv e poi all’ufficio scolastico regionale. Prima di annunciarla sarebbe servito un confronto preventivo con le parti sociali e con i rappresentanti dei genitori».
Un’altra ministra, la renziana Teresa Bellanova, sollecita il ricorso del governo contro l’ordinanza di Emiliano (si veda l’intervista in basso). L’istruttoria sulla materia tocca al ministro degli Affari regionali, il pd pugliese Francesco Boccia. Il quale evita di intervenire e tace sul punto, come del resto aveva fatto per l’analogo precedente caso della Campania. Il perché lo spiega il governatore emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini (Pd): «Le Regioni hanno il potere di restringere le decisioni del governo» emanate con l’ultimo Dpcm del premier Giuseppe Conte. Lo chiarisce su Twitter anche il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, che difende la Puglia e punge Azzolina e Bellanova: «I ministri che criticano l’esercizio di questi poteri evidentemente non hanno letto il Dpcm o non lo condividono». Il messaggio viene fatto proprio e rilanciato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Il Pd è mobilitato. Il deputato Alberto Losacco prova a mettere pace: «Questo non è il momento delle divisioni. Per questo reputo profondamente sbagliata la polemica aperta sulla decisione di Emiliano». Anche il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, si schiera con il governatore e invita la pugliese Bellanova a comprendere le ragioni della Puglia («conosce meglio di altri la difficoltà delle nostre strutture sanitarie nella gestione della pandemia»).
Emiliano tace per tutta la giornata, quasi a voler lasciare ad altri il ruolo della difesa. Poi, replicando ad una notizia falsa veicolata sul web circa la riapertura delle scuole, riafferma la bontà della decisione. «Sospendendo la didattica in presenza – dice il governatore – ho esercitato le mie legittime prerogative. Se ho qualcosa da dire al governo o al presidente Conte lo faccio nella sede competente, in riservatezza e senza polemizzare pubblicamente. Siamo in una vicenda più grave del previsto che va gestita con unità e rispetto reciproco. Stiamo cercando soluzioni per le famiglie che non sanno dove lasciare i bambini più piccoli». Il coordinatore pugliese di Forza Italia, Mauro D’Attis, attacca la Regione e sintetizza: «La domanda sorge spontanea: la posizione della ministra Azzolina è la posizione del governo Conte»? Domanda rimasta senza risposta.
❞ D’Attis (FI) Mi chiedo se la posizione assunta dal ministro Azzolina sia la stessa del premier