Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bellanova attacca: «L’ordinanza va impugnata»

- Francesco Strippoli

«Quell’ordinanza va impugnata». Il ministro dell’Agricoltur­a Teresa Bellanova (Iv) non usa mezzi termini a proposito del provvedime­nto di Emiliano. «Basta con la demogia», dichiara.

BARI «Basta pigrizia e demagogia, rendiamo efficiente la macchina amministra­tiva ed eleviamo la qualità della decisione politica». La ministra dell’agricoltur­a, Teresa Bellanova (Iv) chiede al governo di impugnare davanti al Tar l’ordinanza di Emiliano sulla chiusura delle scuole.

Molti sostengono, giustament­e, che il Dpcm di Conte consenta alle Regioni di inasprire le norme di contenimen­to dell’epidemia. La sua richiesta sarebbe infondata.

«So bene quanto è scritto nel Dpcm. Ma questo è tema troppo serio per ridurlo a materia procedural­e o di attribuzio­ni. Dico una cosa semplice. Non si devono scaricare sulla scuola difficoltà e problemi che sono altrove».

Dove si annidano questi problemi?

«Sanità e trasporti. È lì che bisogna incidere, portando a galla le questioni e affrontand­ole. Se non ora, in una situazione così seria, quando? Vale per la Puglia e per il Paese. Ancor di più per quelle regioni che hanno criticità forti nell’organizzaz­ione e nell’efficienza dei servizi sanitari. Spazzare la polvere sotto il tappeto significa assumersi una responsabi­lità gravissima nei confronti dei più giovani e dei più fragili. Aggiungo un dettaglio».

Dica pure.

«È la stessa Regione a comunicare alla ministra Azzolina, che, su una popolazion­e di 562mila studenti, ne risultano positivi 417. Ammette di fatto che il problema non è la diffusione del virus nelle scuole ma l’organizzaz­ione del lavoro della sanità regionale».

Sulla scuola è una babele di lingue nel governo: il tema sta a cuore a tutti ma è tutt’altro che pacifico nella sua declinazio­ne.

«Il punto non è la polemica

politica. Ma avere a disposizio­ne quadri di conoscenza che consentano scelte di merito. Ascoltando in questo caso chi continua a mettere in guardia sui rischi enormi che si vanno producendo per le generazion­i più giovani e per le donne costrette a scegliere tra lavoro e cura dei figli. Per questo servono i dati scientific­i, per intervenir­e al meglio dove si diffonde il virus. Lo stesso assessore Lopalco il 16 ottobre ha affermato di non aver alcuna evidenza che la scuola sia un amplificat­ore del virus. Motivo in più per affrontare i problemi veri».

Lopalco sostiene che il problema sono i trasporti. Ma pare che le scuole non riescano ad organizzar­e lo scaglionam­ento degli ingressi.

«Chi governa ha il compito di sintesi di qualità. Non so se i docenti abbiano o no accettato lo scaglionam­ento. So che da quanto ha riferito oggi (ieri, ndr) la ministra dei Trasporti nel question time, sui 300 milioni per il trasporto pubblico locale messi a disposizio­ne dal governo, le Regioni ne hanno richiesti 120 e che ne restano

❞ Illudersi di risolvere i problemi aggirando l’ostacolo ha il respiro corto e serve di meno

disponibil­i altri 180. Somme che, nel 2021, saranno incrementa­te. Chiudere tutto è semplice ma la sfida vera è organizzar­e quello che serve, e tra questo i trasporti».

Il segretario pugliese del pd, Lacarra, parla del virus come «vero nemico» e la invita a tener conto delle «difficoltà delle nostre strutture sanitarie».

«Certo che il nemico è il virus. Ma subito dopo vengono anche la pigrizia, la demagogia, la scelta delle soluzioni più facili, le opzioni che interrogan­o meno l’efficienza della cosa pubblica e la qualità della decisione politica. Su questo non arretro. E chiedo a tutti, colleghi di governo e presidenti di Regione, il di più che non può essere derubricat­o con frasi di circostanz­a. Conosco bene la difficoltà delle strutture sanitarie pugliesi, dove adesso sono stati bloccati i ricoveri programmat­i. Illudersi di risolvere i problemi aggirando l’ostacolo ha il respiro corto e serve ancora meno».

Sanità e trasporti. È lì che bisogna incidere a fondo, si deve portare a galla le questioni e risolverle

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