Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I genitori ora accusano «Fondi inutilizzati, vogliamo spiegazioni»
Oggi previste le prime manifestazioni contro la chiusura Chiesto l’accesso agli atti per verificare l’impiego dei fondi
Igenitori non ci stanno. E già oggi ci saranno le prime manifestazioni contro la chiusura delle scuole disposte dal governatore Michele Emiliano. Il comitato Genitori attivi annuncia inoltre una richiesta di accesso agli atti per sapere che fine abbiano fatto i fondi stanziati per l’incremento del trasporto pubblico. Il sospetto è che ci siano risorse inutilizzate.
BARI Scuole chiuse e fari accesi sul trasporto pubblico locale. Nel giorno che dà il via all’ordinanza del governatore Michele Emiliano e alla didattica a distanza in tutti gli istituti pugliesi, il coordinamento genitori attivi Puglia vuole vederci chiaro sul se e come siano state utilizzate le risorse destinate a questo comparto strategico, tanto più durante l’emergenza sanitaria da Covid-19. Così ieri il coordinamento, che è costituito da oltre una ventina di associazioni di genitori sparsi in tutta la regione, ha presentato una istanza di accesso agli atti indirizzata a Regione Puglia, Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio e Città metropolitana in cui si richiedono informazioni relative all’incremento del trasporto pubblico nelle province pugliesi a seguito dello stanziamento di fondi ad hoc.
«Da un monitoraggio effettuato – spiega Terry Marinuzzi, una delle rappresentanti del Comitato, da tempo in campo con proposte e sperimentazioni didattiche – risultano addirittura anche fondi non utilizzati. Il nostro desiderio – prosegue è quello di dare un senso a questo momento storico. Non è normale mai, tantomeno adesso con la pandemia in corso, che si viaggi su un bus o un treno come sardine. È questione di civiltà, oltre che di salute. Credo – prosegue Marinuzzi – che sulla riapertura delle scuole non abbiano lavorato nei tempi giusti, perché non ci hanno creduto dall’inizio. La ministra Azzolina ha cercato di sollecitare come ha potuto, ma poi è la governance sui territori che è mancata». Marinuzzi spiega, per esempio, che «a Bari già a fine giugno il Comitato aveva fornito diverse opzioni per poter spostare dei corsi da istituti affollati in altri edifici in modo da decongestionare sia istituti che strade. Siamo stati stoppati dai sindacati». Non solo.
Oggi si svolgeranno contemporaneamente dei flash mob davanti alle scuole. Una delegazione di una decina di genitori si fermerà agli ingressi di tanti istituti pugliesi dove sono attivi i Comitati, lasciando gli zaini e osservando un minuto di silenzio, rigorosamente distanziati e con mascherina, in segno di protesta e denunciando pubblicamente il “de profundis” della scuola in Puglia. A Bari il flash mob coinvolgerà, tra le altre, le scuole Mazzini-Modugno, Duse, Zingarelli, Re David, il 26esimo circolo. Sulla ordinanza di Emiliano interviene anche una anestesista del Policlinico di Foggia, mamma di due bimbi. «Avete preso questa “dolorosa decisione” di chiudere le scuole in Puglia per la salute pubblica - scrive Daniela La Bella sul suo profilo Facebook - ma abbiate l’onestà intellettuale di ammettere che ripiegate sulla soluzione più semplice perché avete perso il controllo». La professionista domanda «perché avete sbandierato ai quattro venti che la scuola è sicura ed ora è la prima a chiudere i battenti».