Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Il lockdown lo facciano soltanto per gli adulti»

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BARI «Che dirle, mi sembra un metodo alla Jannacci, con la sua strofa “Vediamo di nascosto che effetto che fa”. Siamo al secondo collegio fiume perché ogni giorno ci cambiano le carte in tavola». Michele Lombardi, docente 52enne di diritto ed economia all’istituto superiore Rosa Luxemburg di Acquaviva delle Fonti, la sintetizza in musica per spiegare la chiusura delle scuole in Puglia.

Che idea si è fatto?

«Che bisognava tener conto anche dei contagi portati fuori dalla scuola perché qui non abbiamo purtroppo i trasporti di Francia Germania. Va bene, abbiamo capito che con la chiusura si andrà oltre il 24 novembre. Visto che nell’ordinanza si parla di attività di laboratori­o generico, ci diano la possibilit­à anche con orari alternati e in presenza di farle, se vogliamo che la scuola abbia una valenza vera. Alternare la Dad alla presenza è importante per mantenere elevata l’attenzione dei ragazzi, il loro apprendime­nto, la loro socialità e l’organizzaz­ione didattica».

Che atmosfera si è respirata a scuola in queste ore?

«La diffusione della paura. Le dico solo che in una classe prima oggi (ieri per chi legge, ndr) era presente meno della metà dei ragazzi. Se proprio deve essere lockdown, lo facciano gli adulti. I ragazzi vadano a fare le loro normali attività, didattiche e non, perché loro sono i più sacrificat­i. Il vero decreto ristoro sarebbe questo».

E i banchi con le rotelle?

«Qui ancora si scherza con questa storia. I banchi doppi mi davano più distanziam­ento. Con o senza rotelle». ( francesco petruzzell­i)

Bisognava tener conto anche dei contagi portati da fuori

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