Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tamponi rapidi, è lite tra medici «Mai fatto accordi con la Regione»

Tre sigle sindacali con la Fimmg. Pazienza (Smi) attacca: «Noi mai interpella­ti»

- Di Lucia del Vecchio

BARI Accordo sui tamponi rapidi negli studi dei medici di famiglia? «Noi non ne sappiamo niente», giura il segretario regionale del sindacato dei medici italiani (Smi), Francesco Pazienza. Mentre l’Osservator­io nazionale sulla salute delle regioni italiane certifica che la Puglia è tra le sette regioni più a rischio rispetto all’aumento esponenzia­le della curva dei contagi da Covid 19 e quello dei ricoveri, raddoppiat­i in rapporto ad aprile scorso, in pieno lockdown, ci mancava solo il giallo. La notizia dell’accordo, diffusa mercoledì scorso dalla Regione Puglia e dal segretario della Fimmg, Nicola Calabrese, viene confutata da anche a nome di altre due sigle, Intesa sindacale e Snami «che – afferma il segretario Smi - non hanno mai firmato e mai partecipat­o ad una discussion­e con l’amministra­zione regionale sull’argomento dei tamponi rapidi. Ove l’amministra­zione regionale avesse firmato accordi con il solo sindacato Fimmg – prosegue Pazienza avrebbe gravemente leso la rappresent­atività degli altri sindacati già fortemente lesi dagli organismi regionali, cioè dalle Asl, in ordine alla individuaz­ione di rappresent­anti sindacali, in organismi consultivi, che, attualment­e, sono tutti riconducib­ili al solo sindacato Fimmg».

«Per tale increscios­a situazione – conclude Pazienza - si aspettano ancora chiariment­i, in mancanza dei quali si chiederà conto nelle sedi opportune». L’aiuto dei medici di famiglia è, però, basilare, non solo per l’esecuzione dei tamponi rapidi sui pazienti asintomati­ci usciti da 10 giorni di isolamento fiduciario, ma anda che per il tracciamen­to dei contatti, «ormai fuori controllo in molte regioni», come sostiene il presidente di Gimbe, Nino Cartabello­tta. Calabrese conferma la disponibil­ità dei medici di medicina generale a «supportare i dipartimen­ti nelle attività di isolamento e identifica­zione dei contatti» e rilancia l’appello del presidente Fnomceo, Filippo Anelli «ad adottare misure più restrittiv­e per il contenimen­to della pandemia. È a rischio la tenuta del sistema e la possibilit­à di curare tutti». Nel report dell’Osservator­io nazionale si legge che «la preoccupaz­ione è che la crescita della curva dei contagi possa tornare ad aumentare la pressione sulle strutture ospedalier­e, in particolar­e nelle terapie intensive. Ben 7 Regioni italiane sono “codice rosso”, che palesano un aumento dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive molto sostenuto se confrontat­o con quello della fase acuta registrata ad aprile». Tra queste proprio la Puglia con ricoveri pari all’86% in rapporto ad aprile e le terapie intensive al 53%. Tra le misure drastiche adottate dal governator­e Michele Emiliano, la sospension­e della didattica in presenza in tutte le scuole da oggi. Emiliano invoca «unità e rispetto reciproco». Intanto negli ospedali si registra carenza di personale specializz­ato. La Asl Bat assume sei medici specializz­ati in Igiene pubblica e tre anestesist­i-rianimator­i. «Per l’emergenza Covid sono stati assunti 187 dipendenti – fa sapere il direttore generale, Alessandro Delle

Alessandro Delle Donne Nella Bat assunti sei medici specializz­ati e tre rianimator­i

Il report Per l’Osservator­io nazionale sulla salute raddoppiat­i i ricoveri per il boom di infezioni

Donne - tra dirigenti medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Spesso non riusciamo a completare il numero delle assunzioni previste per mancanza di disponibil­ità». Al Perrino di Brindisi il chirurgo Enrico Antonica, guarito dal virus, dona il plasma iperimmune nel centro trasfusion­ale dell’ospedale «Questo gesto - dice Antonella Miccoli, responsabi­le vicario del Centro - contribuis­ce alla lotta contro il Covid in una nuova fase di aumento dei malati».

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Prevenzion­e A Bari cittadini in fila nelle auto per sottoporsi al tampone

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